Il Parma come il Gattopardo: cambiar tutto per non cambiare nulla. A partire da Prato allo Stelvio

22.07.2019 23:10 di  Sebastian Donzella   vedi letture
Il Parma come il Gattopardo: cambiar tutto per non cambiare nulla. A partire da Prato allo Stelvio
© foto di Sebastian Donzella

Un anno dopo è tutto cambiato. Per provare a non cambiare il finale. Nonostante le mille novità, anche nel campionato che inizierà tra un mese, il Parma andrà a caccia della salvezza. Cambiar tutto per non cambiare nulla, come il Gattopardo insomma. Ed è anche giusto così: inutile pensare ad altro, è fondamentale mantenere la Serie A. Non solo per motivi sportivi ma anche per questioni economiche, visto che lo sforzo in questo mercato è stato nettamente superiore a quello di 12 mesi fa. 

Per mantenere la categoria, comunque, i crociati hanno disputato un ritiro in maniera diametralmente opposta rispetto a un anno fa. Niente penalizzazione da cancellare, niente incubo serie B, nessuna squadra da costruire in una settimana, nessuna incertezza, insomma, sul futuro. Tanta tranquillità, la certezza di essere in A e non più da neopromossa, un arrivo dietro l’altro, a ritiro iniziato. a dimostrazione di quanto sia grande la voglia di ripetersi ad alti livelli.

E poi, anche se l’ossatura della squadra è rimasta, le novità sono in realtà tantissime: Sepe, Grassi e Inglese non sono più giocatori altrui da valorizzare ma calciatori crociati al 100%. Hernani, Karamoh, Laurini e Cornelius sono i quattro acquisti (attenzione, non prestiti) chiamati ad aumentare tasso tecnico e/o esperienza. C’è anche, e guai a sottovalutare, il prestito di Kulusevski, unico giocatore non di proprietà dei ducali, con una netta inversione di tendenza rispetto alla politica adottata, obtorto collo, un anno fa.

Occhio, infine, al fattore D’Aversa. L’anno scorso il tecnico gialloblù, all’esordio in Serie A, stupì tutti con una squadra cinica oltre ogni misura, che badava a difendersi con estrema attenzione per poi sfruttare al massimo ripartenze e calci da fermo. Una tattica che sorprese mezza Serie A e che portò i gialloblù alla salvezza, nonostante un ritorno tanto sfortunato (causa infortuni) quanto brutto (causa sconfitte). La vera sfida, per l’ex Lanciano, sarà riconfermarsi con una squadra, sulla carta, più forte. Una squadra cambiata, sicuramente più matura. L'importante, però, è che il risultato non cambi.