La gara di Bologna lo conferma, Cuesta ha due nodi da scogliere entro lunedì: a Pisa vietato sbagliare

06.12.2025 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
La gara di Bologna lo conferma, Cuesta ha due nodi da scogliere entro lunedì: a Pisa vietato sbagliare

El Toto Castro, ancora una volta, condanna il Parma, sua vittima preferita in carriera. Un colpo di testa allo scadere elimina i crociati dalla Coppa Italia, al termine di una sfida dai tanti rimpianti, dove non è bastata una buona prova della squadra di Cuesta. Non proprio un regalo agli amici Ordonez e Pellegrino, con i quali è cresciuto nel settore giovanile del Velez. Gli sono bastati infatti venti minuti da subentrato per beffare Estevez e battere Guaita. Venti minuti che mister Cuesta ha deciso invece di non concedere a Pellegrino: una scelta conservativa in vista della sfida di lunedì contro il Pisa, che in ottica salvezza pesa tantissimo e che forse ha condizionato anche la gara del Dall'Ara. Il Tanque è rimasto quindi in panchina, in ottica di un turnover ragionato, che ha portato anche all'esclusione di Valenti, Sorensen e Bernabé. 

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A condannare i crociati è stato proprio un esperimento di Cuesta, che, vista l'emergenza nel reparto arretrato, ha scelto di provare Estevez nella posizione di braccetto della difesa a tre. Per questo motivo, prima dell'ora di gioco, quando è uscito Trabucchi (peccato per l'errore sul gol che ha rovinato una buona prova), il tecnico spagnolo ha preferito l'argentino rispetto al capitano della Primavera Conde. Un tentativo fatto, forse, nell'ottica della gara di Pisa: infatti, con Circati e Ndiaye ai box e Troilo squalificato, l'arretramento di Estevez è più che un'opzione. A Nahuel non mancano concentrazione e abnegazione, ma ieri sul gol di Castro si è visto che di mestiere non fa il difensore: il movimento perfetto del connazionale è sfuggito al centrocampista del Parma, che perdendo contatto con l'avversario, si è concentrato troppo sul pallone, non accorgendosi del taglio dell'attaccante del Bologna. 

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Così Cuesta si trova a preparare la gara di Pisa con più dubbi che certezze. Per affidarsi a Trabucchi o Conde in una sfida così delicata ci vuole coraggio, ma anche Estevez in quella posizione ha dimostrato di non essere affidabile tanto quanto in mezzo al campo. Le alternative? Provare Hernani, oppure passare alla difesa a quattro, anche se il tecnico spagnolo ha preferito, quando possibile, mettersi a specchio rispetto all'avversario e il Pisa gioca con tre difensori. Non è però solo la difesa a tempestare i pensieri di Cuesta: anche la scelta del portiere è tutt'altro che semplice. Guaita ieri sera non ha convinto ed è parso arrugginito, soprattutto nella gestione con i piedi. Lo spagnolo non ha dato garanzie e sicurezza al reparto, ma Corvi viene dal grave errore contro l'Udinese, che rischia di minare la sua serenità: chi schierare quindi tra i pali?

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La gara di Bologna però ha restituito anche segnali positivi da chi non ti aspetti: su tutti Benedyczak e Lovik, migliori in campo per distacco tra i crociati. L'attaccante polacco, 642 giorno dopo l'ultimo gol, è tornato a segnare. Fondamentale sbloccarsi per un attaccante, sfortunato nelle ultime stagioni ma che ora può essere una risorsa in più. La rete infatti è stato il giusto premio per una prestazione molto convincente, che ha confermato le sue grandi capacità nell'attaccare gli spazi. Affrontando squadre che concedono campo, può esser preferito per caratteristiche a Cutrone. L'altra grande sorpresa è stato Mathias Lovik, non esente da critiche in questo avvio di stagione. Ieri il norvegese ha trovato un assist fantastico per Benek, il primo da quando è a Parma, e forse questo gli ha restituito coraggio, che è mancato finora. Tanto da portarlo nella ripresa a spingersi in avanti con personalità, con grandi giocate che gli hanno permesso di presentarsi a tu per tu con Ravaglia. Gli è mancata lucidità sotto porta, ma rispetto al Lovik visto finora, quello di ieri è tutt'altro giocatore. La speranza è che venga fuori anche lui, perché in questo momento c'è bisogno di tutti. E a Pisa è vietato sbagliare. 

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