Un weekend atipico per il Parma: un riposo forzato per ritrovare energie fisiche e mentali

21.12.2025 00:00 di  Saverio Botticelli   vedi letture
Un weekend atipico per il Parma: un riposo forzato per ritrovare energie fisiche e mentali
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Una pausa che arriva quasi come una benedizione, anche se imposta dal calendario. Il rinvio della sfida contro il Napoli, impegnato a Riyad per la Supercoppa Italiana, regala al Parma di Carlos Cuesta un fine settimana fuori dagli schemi, lontano dalla routine serrata di allenamenti e partite. Tre giorni di stop, da venerdì a domenica, con il ritorno a Collecchio fissato per lunedì 22 dicembre: un’anomalia che può trasformarsi in un’opportunità preziosa. Il momento della stagione lo rende evidente. Dopo il ko interno con la Lazio, che ha lasciato strascichi più mentali che tattici, i gialloblù avevano bisogno di staccare la spina. Non tanto per cancellare quanto accaduto, quanto per metabolizzarlo. Le gambe appaiono appesantite, la lucidità a tratti smarrita, e la pressione - inevitabile per una squadra giovane e chiamata a confermarsi - si è fatta sentire. In questo senso, il riposo forzato diventa un alleato silenzioso.

Cuesta, che ha sempre puntato su intensità e partecipazione totale, sa bene quanto il recupero sia parte integrante del lavoro. Alleggerire i carichi, permettere ai giocatori di respirare, recuperare energie fisiche e mentali: è un passaggio chiave per arrivare allo snodo cruciale della stagione con un’altra faccia. Anche perché all’orizzonte c’è la Fiorentina, in quello che suona strano definire “scontro salvezza”, ma che rappresenta comunque un banco di prova delicato. Il Parma è chiamato a rispondere sul campo, ma prima ancora a ritrovare serenità. Le critiche arrivate nelle ultime settimane sono figlie delle aspettative, cresciute insieme al rendimento iniziale. Ora serve equilibrio: né allarmismi né autoassoluzioni. Questo weekend senza calcio può aiutare a rimettere ordine e a ritrovare quella leggerezza che spesso fa la differenza. La stagione è ancora lunga. E a volte, fermarsi un attimo, è il modo migliore per ripartire.

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