C'è un nuovo sceriffo in città: un anno di gestione Cherubini

26.12.2025 18:28 di  Tommaso Rocca   vedi letture
C'è un nuovo sceriffo in città: un anno di gestione Cherubini

Siamo alle battute finali del primo anno a Parma di Federico Cherubini. Il 22 gennaio, con il suo arrivo in Emilia, iniziava una nuova era per il Parma targato Krause. Un matrimonio sbocciato dopo un lungo corteggiamento: il presidente crociato negli anni ha coltivato un rapporto di profonda stima con l'ex dirigente della Juventus, arrivando fino a portarlo alla sua corte e consegnandogli le chiavi della sua creatura preziosa. Una fiducia tale da spingere il proprietario americano a cambiare l'assetto societario, unendo l'area sportiva e l'area corporate sotto l'unica figura del CEO, assunta da Cherubini.

Negli anni precedenti infatti, nell'andare e venire dei vari dirigenti, l'unica certezza era stata la bipartizione dell'anima sportiva e quella corporate. Quest'ultima, dopo qualche avvicendamento, era da diverse stagioni in mano a Luca Martines, mentre il ruolo di direttore dell'area tecnica era rimasta vacante dopo l'addio di Roel Vaeyens. Cherubini ha assunto sotto la propria sfera di competenza sia l'emergenza dell'area sportiva che la gestione del lato corporate, con dossier delicati come il progetto Nuovo Tardini. Queste le sue parole in sede di presentazione: "Krause mi ha colpito dal primo giorno che ho parlato con lui qualche anno fa, aveva una visione chiara. Io la vedo tutt'ora, sento che c'è questa forte voglia di raggiungere obiettivi veramente importanti. Il suo impegno non solo economico ha dato grande prova della determinazione con cui ha sposato questo progetto. Sono convinto che insieme raggiungeremo i progetti prefissati".

Come è andato questo primo anno? Il battesimo di fuoco, nei suoi primi giorni di insediamento in città, arrivò subito dopo la sconfitta contro il Lecce. Il Parma di Pecchia viveva la profonda crisi di inizio anno e la disastrosa sconfitta contro i pugliesi fece definitivamente crollare in classifica una squadra in difficoltà. In quell'occasione, mentre Pederzoli parlava con la stampa, Cherubini era intervenuto per sedare gli animi e arrivare al confronto con i tifosi crociati, che a fine partita avevano contestato società e squadra arrivando fin sotto la tribuna d'onore del Tardini. Fin da subito, il nuovo amministratore delegato ci mise la faccia, assumendosi a nome della società le responsabilità per il periodo di difficoltà. 

Un rendimento che nelle settimane successive lo costrinse, in accordo con i vertici societari, alla prima grande decisione dal suo arrivo a Parma: il doloroso esonero di mister Pecchia, seguito dalla scelta di Chivu come suo successore. Una mossa azzeccata, che ha consentito di rincorrere e raggiungere una salvezza complicata. Una decisione delicata, come d'altronde tante altre che ha preso e prenderà nella sua carriera, ma che in quella situazione non era scontata. Qualcuno definì un azzardo affidare una panchina ad un esordiente, ma alla fine Chivu si è rivelato l'elemento chiave per la salvezza. Sullo stesso filone, Cherubini in estate ha scelto un altro esordiente per la panchina, una sua vecchia conoscenza. Per far partire un nuovo ciclo, con una visione a lungo termine, si è scelto di puntare su Carlos Cuesta, con il quale aveva già collaborato ai tempi della Juventus. 

Sono però tanti altri gli interventi di Cherubini in questo anno: dalla riorganizzazione dell'area sportiva, dove è stato ratificato il ruolo già assunto lontano dai riflettori da Pettinà, fino alla creazione della seconda squadra femminile. Ma anche sul mercato estivo, dove il Parma è stato protagonista con cessioni illustri e investimenti in entrata. Senza dimenticare il tema legato al nuovo Tardini, nel quale la sua posizione è stata decisiva nella decisione di ritirare il progetto iniziale, iniziando a lavorare ad un ridimensionato progetto a stralci. Il nuovo "comandante" a Parma ha le mani in pasta e, seguendo la linea dettata da Krause, ha preso in mano la gestione del club. Come un anno fa, la priorità presente è la permanenza in Serie A della prima squadra, ma lo sguardo resta rivolto alla visione a medio-lungo termine per il futuro del club. 

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