Lo strano caso del dottor Simon e mr Sohm: male con il Parma, presenza fissa in Nazionale

22.09.2022 00:00 di  Rocco Azzali   vedi letture
Lo strano caso del dottor Simon e mr Sohm: male con il Parma, presenza fissa in Nazionale
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Senza girarci troppo intorno, alla terza stagione in crociato Simon Sohm resta ancora un oggetto misterioso. Non tanto perché non lo si sia mai visto giocare, anzi, i suoi spazi da quando è in Emilia se li è anche saputo ritagliare, ma senza mai veramente incidere, né tantomeno dimostrare quelle che sono le sue reali doti. Ben 5 diversi allenatori si sono avvicendati sulla panchina ducale dal momento del suo arrivo, ma nessuno tra i vari Liverani, D'Aversa, Maresca o Iachini è riuscito a tirar fuori qualcosa di convincente dal ragazzo. 

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Chiaro, tutti questi cambi alla guida sono stati emblematici nell'evidenziare il fatto che a Parma, nell'ultimo biennio, si è faticato a trovare una quadra, tra asset dirigenziale e settore tecnico - le porte girevoli che anche quest'estate hanno ruotato parecchio sono a testimonianza che l'organigramma del club è in continua evoluzione e che le scelte del passato non avevano portato i frutti auspicati. È normale perciò supporre che per un giovane possa essere complicato inserirsi in un contesto che ancora deve trovare la sua reale dimensione, nonostante le basi solide su cui si fonda questa squadra, tra la storicità del suo passato e la forza economica, coadiuvata all'ambizione, della proprietà Krause.

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Concretamente però, Sohm ha disputato oltre 50 presenze con il Parma, tra Serie A, Coppa Italia e Serie B, senza mai davvero convincere i tifosi. Teme di osare la giocata, il pallone quasi gli scotta tra i piedi, e spesso si riduce a svolgere il compitino: pare quasi che il giocatore subisca il peso di questa maglia, o il fatto di non sentirsi del tutto amato dai supporters. La cosa strana però è che nonostante le sue prestazioni non siano state positive da quando è qui, Simon è un perno della sua Svizzera. Il classe 2001, che lo scorso aprile ha spento 21 candeline, è sempre presente tra i convocati della selezione elvetica U21 - avendo anche già esordito con la Nazionale A nell'ottobre 2020 - indossando in più circostanze anche la fascia da capitano del suo paese.  

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Dunque, qualcosa di buono, anche il giovane Sohm lo avrà. Forse è solo una questione di ambientamento con il nostro calcio e della situazione vissuta in questi anni che ne ha rallentato l'inserimento. Fatto sta che anche lui dovrà essere per Pecchia una sfida da vincere, per valorizzare gli investimenti fatti dalla società per il suo acquisto poco più di 24 mesi fa, per una cifra che si aggira ai 6 milioni di euro. Insomma, il suo periodo di stagionatura lo ha avuto, l'aria che si respira qui è buona - vabé, per dire, non attacchiamoci alle parole - ora Sohm deve dimostrare di essere una punta di Parmigiano, e non del semplice Grana...

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