Dall'esordio di Troilo alle indicazioni mirate per Lovik e Cutrone: tutto quello che non avete visto dell'amichevole con la Virtus Entella

06.09.2025 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Dall'esordio di Troilo alle indicazioni mirate per Lovik e Cutrone: tutto quello che non avete visto dell'amichevole con la Virtus Entella

Cartello work in progress fuori dal Mutti Training Center di Collecchio: mister Carlos Cuesta e il suo staff stanno sfruttando al massimo questa sosta nazionali per costruire il Parma che sarà, esplorando tutte le alternative arrivate da un mercato condotto con l'imperativo di costruire una rosa versatile. La duttilità che garantiscono diversi elementi nell'organico gialloblu, permette allo staff di studiare diverse soluzioni e impiegarle indistintamente a seconda dell'avversario o dei momenti specifici della partita. Per quanto le caratteristiche dei singoli aprano anche ad una difesa a quattro, al momento Cuesta ha una grande certezza ed è la difesa a tre. Nonostante il tecnico spagnolo abbia sempre lavorato con quattro difensori, a Parma ha trovato una squadra solida e sicura con l'impianto strutturato da Chivu e per questo, per il momento, ha deciso di mantenere i punti saldi del gruppo. 

Questo, tuttavia, apre comunque a varie declinazioni. All'alba della stagione, la prima idea è stata quella del 3-4-2-1: un modulo studiato per esaltare le caratteristiche di Ondrejka, capace di accentrarsi, trovare la porta e muoversi tra le linee. Uno schieramento molto adatto anche alle caratteristiche di Oristanio: dando libertà all'ex Venezia, Cuesta trova colpi, estro e soprattutto dribbling. La capacità dell'attaccante di partire largo sulla corsia o di muoversi tra le linee in zona centrale è un valore prezioso per il tecnico spagnolo, che ha finalmente qualcuno capace di saltare l'uomo e creare superiorità numerica. 

Oristanio però può affiancare anche Pellegrino in un 3-5-2, beneficiando del lavoro spalle alla porta dell'argentino. Con questo schieramento, Cuesta può sfruttare al meglio la capacità di Sorensen di buttarsi negli spazi ed inserirsi, nella speranza anche di trovare i gol che il danese ha nelle gambe. Contando su Keita e Bernabé a protezione della difesa, Cuesta può liberare in fase offensiva l'ex Midtjylland, senza esporsi troppo alle ripartenze avversarie. Il 3-5-2 quindi è una soluzione concreta e ha garantito solidità nelle prime uscite stagionali, ma Cuesta non ha mai spesso di pensare al 3-4-2-1: l'infortunio di Ondrejka ha fatto passare in secondo piano questa soluzione, ma con Oristanio e Cutrone può tornare in voga, come dimostrato giovedì contro la Virtus Entella. 

Quali spunti abbiamo potuto raccogliere dall'amichevole? Innanzitutto, rispetto a seguire le partite da stadio, osservare Cuesta in una gara a porte chiuse ha messo ancora più in evidenza l'approccio del tecnico spagnolo. Novanta minuti di intensità e carica, vera energia trasmessa ai suoi ragazzi. Le indicazioni più frequenti arrivano in fase di pressione: Cuesta esige il massimo dai suoi attaccanti, chiamati ad attaccare subito i portatori di palla, e invita tutta la squadra ad alzarsi sui riferimenti per impedire l'impostazione dal basso agli avversari. In particolare, l'attenzione è stata rivolta ai movimenti senza palla di Cutrone, a cui Cuesta chiede tanto sacrificio: l'amichevole ha confermato quanto l'attaccante arrivato dal Como possa far la differenza fin da subito, per colpi e personalità. Dall'inizio o a gara in corso, di certo avrà un ruolo da protagonista. 

La maggior parte delle indicazioni però erano rivolte a Mariano Troilo: alla prima uscita, l'argentino ha lanciato segnali molto incoraggianti. Deciso e aggressivo nel corpo a corpo, coraggioso con la palla tra i piedi e impressionante a livello fisico e atletico. Dove ci sono ancora margini di miglioramento, oltre che fisiologicamente nell'intesa con i compagni di reparto, è sulla capacità di prendere decisioni in tempi brevissimi: serve un pizzico di rapidità nelle scelte per abituarsi ai ritmi del calcio italiano. La piacevole sorpresa per me è stata di ritrovare conferma di questa mia impressione nelle parole di Troilo, che ha evidenziato proprio questo aspetto in conferenza stampa, dimostrando di conoscere la strada da percorrere. Presto però, senza dubbio, sarà pronto. Tante indicazioni anche per Ndiaye. Il senegalese ha alternato ottime giocate a qualche errore di troppo: la sua prestazione ha spiegato perché Cuesta contro l'Atalanta ha preferito affidarsi a Valenti, che al momento offre più garanzie. Sicuramente Abdou, come soprannominato dai compagni, ha le qualità per prendersi una maglia di titolare, ma sembra aver ancora bisogno di ancora un po' di tempo. 

Veniamo ora al tema forse più delicato, quello degli esterni. Se a sinistra toccherà senza dubbio a Valeri, a destra si continuano a studiare le opzioni. In attesa di scoprire il giovanissimo Britschgi, Cuesta in amichevole ha provato Almqvist e Begic, per poi inserire nel finale Lovik. Lo svedese a tutta fascia, vera sorpresa dell'undici scelto per l'amichevole, non è in realtà un esperimento del tutto nuovo: anche Chivu, nel suo 3-5-2, provò Almqvist in quella posizione, ma l'esperimento fu del tutto fallimentare. Lo svedese contro l'Inter disputò una prima frazione pessima, contribuendo in modo decisivo al doppio vantaggio dei nerazzurri al Tardini. Chivu, in quell'occasione, in conferenza ammise l'errore e si scusò con il ragazzo: "Rammarico per avere messo in difficoltà Almqvist chiedendogli cose che non poteva fare. Ho chiesto scusa a lui e alla squadra. Pensavo potesse andare meglio, ma ho messo in difficoltà la squadra".

Difficile quindi, a mio avviso, pensare di rivedere Almqvist in quella posizione. Altrettanto difficile, sempre per quanto visto contro l'Entella, vedere Begic già pronto per ricoprire quel ruolo. Lo sloveno è stato uno dei più richiamati da Cuesta, che sta provando a trasformarlo in un esterno a tutta fascia. L'ex Frosinone si è contraddistinto per abnegazione e voglia di mettersi in mostra, ma con il pallone tra i piedi si è spesso intestardito in dribbling poco efficaci, eredità di un passato da ala offensiva, che però in posizione più arretrata risultano poco incisivi. Dalla panchina poi è entrato Lovik, l'esterno titolare di questo inizio di stagione: Cuesta ha usato bastone e carota con l'ex Molde, richiamandolo più volte quando, invece di rimanere con i piedi sulla corsia laterale, tendeva a stringersi e schiacciarsi sui difensori avversari. L'attenzione maniacale di Cuesta sui movimenti del norvegese è stata evidente anche a fine gara, quando appena dopo il fischio finale, ancora a caldo, il tecnico spagnolo si è fermato con l'ex Molde per dargli indicazioni specifiche sulla sua posizione. Insomma, tanto lavoro per Cuesta, che continua a metterci energia e passione: la speranza è che, da questi esperimenti, possa arrivare la formula vincente per la salvezza.