Cuesta vuole una squadra matura, ma Ndiaye e Troilo a Genova hanno peccato proprio di esperienza. Il rientro di Valenti potrebbe giovare in tal senso a tutta la squadra
Un’espulsione piuttosto ingenua e un rigore concesso a tempo praticamente scaduto: domenica scorsa a Genova Ndiaye e Troilo hanno fatto tremare e non poco i tifosi del Parma. Due errori molto gravi, che hanno rischiato seriamente di compromettere la partita dei crociati, che avrebbero rimediato una sconfitta se non fosse stato per i due miracoli di Zion Suzuki su Ekhator e Cornet. Due errori madornali, come dicevo, ma che sono anche frutto dell’inesperienza dei due giocatori nel campionato di Serie A: Ndiaye infatti ha disputato solo cinque gare nel massimo campionato italiano, mentre per Troilo si trattava addirittura del suo esordio in Serie A. Tra l’altro, le disattenzioni dei due difensori sembrano nate più dalla voglia di far bene e di recuperare palla, che hanno portato i due giocatori a commettere i rispettivi falli. Con questo non voglio né giustificare né assolvere dalle proprie colpe Ndiaye e Troilo, ma allo stesso tempo non trovo giusto consegnare questi due giovani ragazzi alla “gogna” mediatica.
Allo stesso tempo, la gara di domenica è stata emblematica di come questi due giocatori debbano crescere e molto sotto il punto di vista della maturità e dell’esperienza. Lo stesso mister Carlos Cuesta ha ribadito più volte in conferenza stampa di volere una squadra matura, che sa comprendere i momenti della partita e adattarsi a essi. Ebbene, evidentemente questo concetto non è del tutto chiaro alla squadra, o quantomeno non a Ndiaye e Troilo. I loro errori infatti hanno messo in luce come non abbiano compreso i momenti decisivi della partita: Ndiaye ha commesso un fallo veramente ingenuo a metà campo, quando l’avversario era girato di spalle e pressoché innocuo; Troilo, invece, ha permesso a Ekhator di “appoggiarsi” e fare perno per ruotare su di lui, cosa che fin dalle scuole calcio si insegna ai difensori a non fare, in quanto mette in posizione di vantaggio l’attaccante. Ripeto che non è giusto condannare i due difensori per questi errori, ma certamente danno da pensare.
È però inevitabile che talvolta il Parma pecchi di inesperienza, dal momento che si tratta della squadra più giovane del campionato. Allo stesso tempo, però, in un campionato lungo e difficile come la Serie A sono fondamentali la malizia e l’esperienza per riuscire a portare a casa punti pesanti, anche quando la situazione si fa più difficile. Da questo punto di vista sarà molto importante il recupero di Lautaro Valenti, che è sceso in campo durante la gara contro il Genoa proprio in seguito all’espulsione di Ndiaye. Il difensore argentino ha dimostrato di essere già in ottima condizione, mettendo in campo una prestazione solida e attenta, che ha consentito al Parma di non soffrire più di tanto l’assalto del Genoa nella seconda frazione.
Il recupero di Valenti rappresenta un’ottima notizia per il Parma: d’ora in poi infatti mister Carlos Cuesta potrà contare su un difensore esperto, che conosce molto bene l’ambiente crociato e anche la Serie A, grazie all’esperienza maturata nella seconda parte della scorsa stagione. Ovviamente questo recupero non risolverà tutti i problemi e le difficoltà del Parma, ma senza dubbio garantisce un giocatore navigato e di indubbio valore per i gialloblu. Cuesta, come dicevamo, chiede una squadra matura: ed ecco che Valenti può essere un aiuto notevole in questo senso.
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