3-5-2, 4-2-3-1 o 4-3-2-1: complicato parlare di moduli e formazioni. E' un Parma fluido e che cambia spesso, ma che ancora fatica a esprimersi con disinvoltura

22.10.2025 00:00 di  Massimiliano Recchi   vedi letture
3-5-2, 4-2-3-1 o 4-3-2-1: complicato parlare di moduli e formazioni. E' un Parma fluido e che cambia spesso, ma che ancora fatica a esprimersi con disinvoltura

Domenica a Genova il Parma ha strappato un punto in inferiorità numerica per oltre cinquanta minuti. Un punto che muove la classifica e che può dare una spinta morale ad un gruppo che ancora si trova imbrigliato nelle difficoltà di un cambio allenatore, del cambio di tanti interpreti e soprattutto di un cambio modulo ancora complicato da decifrare.

I primi minuti della gara di Genova sono stati complicati anche per chi in telecronaca cercava di trovare un modulo di gioco all'undici messo in campo da mister Cuesta. Il telecronista Gabriele Giustiniani dopo pochi istanti di gara ha visualizzato correttamente il modulo del Genoa, mentre per quanto riguarda il Parma è servito qualche minuto in più: Delprato, Circati e Ndiaye a fare i tre dietro, con Britscghi sull'out mancino e Almqvist a destra, Keita e Estevez davanti la difesa, Bernabè dietro a Pellegrino e Cutrone. Ma dopo pochi istanti ecco una difesa a quattro con Delprato a destra, Almqvist sulla linea dei trequartisti e Cutrone largo a sinistra in un 4-2-3-1. Ma l'azione seguente è Estevez a buttarsi all'interno della linea difensiva come terzo centrale, con Bernabè sulla linea di Keita, in un nuovo 3-5-2 ma con gli interpreti in posizioni differenti.

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Alla scommessa Cuesta viene finora rimproverato il poco coraggio nelle scelte innovative e le poche novità. Il tecnico spagnolo ci sta provando, il Parma scende in campo con un sistema di gioco fluido e non definito, dove gli stessi giocatori devono essere in grado di trovare la giusta soluzione in ogni azione di gioco. Ma non è possibile che ciò avvenga dall'oggi al domani e di conseguenza arrivano difficoltà di espressione e tentennamenti che spesso portano ad errori.

Ma nonostante questo il Parma ha comunque un punto in più rispetto alla passata stagione, non è mai stato in zona rossa e ha margini di miglioramento enormi. Ora serve che arrivi tranquillità d'espressione e fluidità nei movimenti richiesti dal tecnico spagnolo. Poi il Parma potrà cambiare marcia.

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