Cuesta plasma un Parma maturo: il progetto prende forma tra solidità e compattezza
Le parole di Fabregas trovano piena conferma nell’analisi della gara: il Parma ha saputo mettere in difficoltà il Como, impedendogli di esprimere al meglio le proprie qualità. La squadra di Cuesta ha mostrato una notevole organizzazione tattica, riuscendo a contenere un avversario ricco di tecnica e rapidità, e soprattutto evitando di esaltare i punti di forza dei lariani. È stato un lavoro corale, costruito su attenzione, compattezza e spirito di sacrificio.
L’impostazione data da Cuesta si è rivelata vincente: la sua squadra ha interpretato la partita con maturità, evidenziando una crescita nella gestione dei momenti difficili. Nei primi dieci, quindici minuti, il Como aveva provato a imporre il proprio ritmo, partendo con intensità e aggressività. Ma il Parma non ha perso lucidità, ha mantenuto equilibrio e fiducia nei propri mezzi. Col passare dei minuti, è riuscito a ribaltare l’inerzia del match, creando anche qualche pericolo alla difesa avversaria - emblematico l’episodio del fallo laterale che ha portato all’occasione di Cutrone, sfortunato nel tentativo di testa.
Cuesta ha saputo interpretare la partita con intelligenza, anche attraverso scelte coraggiose. L’impiego di Bernabé in una posizione più esterna ha avuto una precisa finalità tattica: limitare le spinte dei terzini del Como, sacrificando in parte le qualità creative del centrocampista spagnolo. Una decisione che dimostra la volontà dell’allenatore di costruire una squadra solida, capace prima di tutto di limitare l’avversario. Nel calcio italiano, dove la tattica resta un elemento imprescindibile, Cuesta ha mostrato di aver colto subito il principio fondamentale: i risultati passano dalla capacità di leggere le partite in funzione delle proprie qualità e cercando il modo di limitare quelle altrui.
Ora, però, servirà crescere nella fase offensiva. Il Parma finora ha segnato poco, e il lavoro di Cuesta dovrà concentrarsi nel trovare nuove soluzioni per valorizzare il potenziale dei suoi interpreti: da Bernabé a Pellegrino, fino a Cutrone, che rappresenta un terminale prezioso ma ancora poco servito. Sarà necessario costruire meccanismi più fluidi, cercando alternative efficaci che permettano alla squadra di essere più incisiva sotto porta. Siamo solo all’inizio del percorso, ma la strada intrapresa sembra quella giusta. Cuesta ha dato un’impronta chiara, basata su ordine, disciplina e adattabilità. Al Parma serve tempo per assimilare le sue idee, ma i segnali sono incoraggianti: la squadra sta costruendo le fondamenta di un’identità che potrà garantire stabilità e crescita nel lungo periodo.
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