Un punto che dà morale, prima o poi girerà anche la fortuna. Cuesta e le sue certezze sono un aspetto positivo

Un pareggio che profuma di ripartenza. Sul campo della Cremonese, in una trasferta insidiosa in questo avvio di campionato, il Parma conquista uno 0-0 che può sembrare poco alla voce “punti”, ma che pesa molto sotto altri aspetti. Per la prima volta in stagione, la squadra di Cuesta riesce a mantenere la porta inviolata: un segnale importante per un gruppo che finora aveva mostrato limiti nella tenuta difensiva, pagando spesso dazio alla minima disattenzione.

E invece, al “Giovanni Zini”, il Parma si è dimostrato compatto, corto tra i reparti e attento a non lasciare campo alle ripartenze della Cremonese, squadra che proprio nelle transizioni sa far male. L’approccio, stavolta, è stato quello giusto: personalità nei duelli, equilibrio tattico e un pizzico di sfortuna che ancora accompagna i gialloblù, come dimostra il colpo di testa di Pellegrino finito sul palo nei primissimi minuti. Un episodio che avrebbe potuto cambiare la partita, ma che non ha tolto fiducia alla squadra.

Rispetto alla sfida con il Cagliari, si sono visti progressi evidenti in termini di proposta e fluidità di manovra. I nuovi innesti cominciano a integrarsi nei meccanismi di Cuesta, che continua a puntare su certezze consolidate e idee chiare. Il bicchiere, come ha sottolineato lo stesso tecnico in conferenza stampa, è mezzo pieno: perché la squadra c'è, cresce, e si sta formando quell’identità di gioco che richiede tempo ma dà già segnali tangibili.

Certo, manca ancora il gol – quello che avrebbe potuto regalare i tre punti e dare un'accelerazione alla classifica – ma la prestazione resta confortante. In un inizio di stagione complicato e avaro di fortuna, Cuesta può ripartire dalla solidità ritrovata e dall’atteggiamento dei suoi ragazzi. Il percorso è appena all’inizio, ma la strada intrapresa sembra quella giusta. Con pazienza, lavoro e magari un pizzico di fortuna in più, il Parma può ambire a ben altri traguardi.

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