Oristanio verso la fine di un calvario: il Parma ha bisogno anche della sua qualità

18.11.2025 00:13 di  Simone Brianti   vedi letture
Oristanio verso la fine di un calvario: il Parma ha bisogno anche della sua qualità

È una storia che il calcio racconta spesso, ma che ogni volta pesa come se fosse la prima: l’attesa di un talento che non riesce a sbocciare soltanto perché il fisico tradisce il calendario e i programmi tecnici. Oristanio era arrivato a Parma in un pomeriggio di agosto soffocato dall’afa e dalle aspettative. Un curriculum già importante, un bagaglio di qualità indiscutibili e la sensazione diffusa che potesse diventare, nel sistema di Cuesta, una delle armi più imprevedibili. Ma la sua nuova avventura è partita in salita, condizionata da una preparazione ridotta all’osso col Venezia e da piccoli segnali d’allarme che si sono poi trasformati in stop veri e propri.

Prima la condizione non ottimale, figlia di un ritiro estivo non svolto a pieno regime. Poi gli acciacchi, a ripetizione, che hanno limitato minutaggio e continuità. Infine la lesione muscolare, lo stop obbligato e quella diagnosi che sapeva di resa temporanea ma inevitabile. Settimane di lavoro silenzioso, terapie, sedute personalizzate e l’ansia fisiologica di non poter dare il proprio contributo mentre la squadra combatteva sul campo per i suoi obiettivi. Una sorta di calvario sportivo, lungo abbastanza da alimentare la frustrazione, ma non sufficiente a spegnere la speranza.

Oggi, però, il vento sembra cambiare. Oristanio intravede finalmente il traguardo del suo percorso di recupero, e il Parma non può che aspettarlo a braccia aperte. Perché le sue doti – dribbling, imprevedibilità, velocità, capacità di dialogare nello stretto – sono esattamente ciò che serve ai gialloblù per dare qualcosa di diverso al suo attacco. Cuesta sa quanto possa essere determinante un giocatore capace di accendere la partita con una sola giocata, di rompere le linee. E la sua assenza, insieme a quella di Ondrejka, ha tolto alla squadra una buona dose di fantasia e soluzioni offensive. Vederlo già a Verona appare complicato. Più realistico immaginare un ritorno nella gara successiva: magari pochi minuti, giusto il tempo di riassaporare l’erba, le sensazioni, la velocità del campo. Ma abbastanza per ricordare a tutti – e forse anche a sé stesso – che il Parma ha davvero bisogno della sua qualità.

LEGGI ANCHEPL - Il Parma torna forte su Skoglund: valutazione di circa 3/4 milioni per il terzino