La curiosa gestione dei portieri in casa Parma: l'infortunio di Suzuki rovina i piani, ma era davvero necessario trovarsi a riflettere sugli svincolati?
Un'altra gatta da pelare: l'infortunio di Suzuki è l'ennesima tegola che cade tra capo e collo, in un momento chiave della stagione. Nemmeno il tempo di gioire per i rientri di Valeri e Ondrejka, oggi subito protagonista in amichevole, che Cuesta dopo Estevez e Circati deve rinunciare anche al suo portiere, operato giovedì in Giappone. Questa volta però, l'infortunio rischia di essere ancora più pesante: non solo per i tempi di recupero, che saranno di circa 3/4 mesi, ma anche e soprattutto, ovviamente, per il reparto in cui arriva. Il ruolo del portiere, si sa, è il più delicato in assoluto per equilibri e pressioni e dover rinunciare all'indiscusso titolare per così tanto tempo è davvero una pessima notizia. Inutile però piangere sul latte versato, bisogna valutare il da farsi e studiare la soluzione migliore per il bene del Parma.
A Collecchio si lavora in questi giorni proprio per questo, con varie soluzioni al vaglio della dirigenza. Nelle ultime ore, ha preso piede concretamente l'idea di pescare dal mercato degli svincolati. Le riflessioni si protrarranno nei prossimi giorni prima di arrivare ad una scelta definitiva. Se il Parma decidesse di pescare dagli svincolati il sostituto di Suzuki, la scelta mi lascerebbe quantomeno con un pizzico di amaro in bocca. Non tanto sul piano tecnico, ma più per una questione di coerenza nelle scelte. L'infortunio di un primo portiere infatti, per quanto davvero sfortunato, è da mettere in conto. Prendiamo ad esempio Torino e Genoa: l'anno scorso il grifone ha perso Gollini, ma aveva in rosa Leali, che a suon di prestazioni ora è diventato il portiere titolare. Il Torino invece quest'anno ha perso Israel, ma ha rispolverato Paleari, trovando risposte eccellenti da un portiere che si è dimostrato affidabile. E perché allora il Parma, a novembre, riflette su un portiere svincolato? Significa essere impreparati a questa evenienza?
Per capire meglio come siamo arrivati in questa situazione e anche farci un'idea di certi equilibri, bisogna fare un passo indietro ad un anno e mezzo fa. Il Parma aveva in rosa Chichizola e Corvi, rispettivamente primo e secondo l'anno della promozione, e Rinaldi, rientrato da un'eccellente stagione in Serie C. Per il ritorno in Serie A però, il club ha deciso di sborsare oltre 8 milioni per portare in Italia il giovane Suzuki, con pochissima esperienza ma tanto talento. La stagione parte quindi con Suzuki, Chichizola e Corvi, mentre Rinaldi torna in prestito in Serie C, alla FeralpiSalò. Le gerarchie, fin da subito sono chiare. Suzuki è il titolare, sebbene, stando alle parole di Pecchia, si sarebbe dovuto giocare il posto con Chichizola: una retorica durata appena poche settimane, visto che la verità è venuta subito a galla. Chichizola faceva il secondo affidabile, pronto ad intervenire solo in caso di difficoltà enormi del classe 2002. Una gestione non proprio gradita dall'argentino, forse infastidito dall'illusione di un trattamento alla pari paventato solo a parole. Così, si arriva al mercato di gennaio.
Chichizola rinuncia al ruolo di gregario e passa allo Spezia e il Parma quindi è costretto a tornare sul mercato. Il bilancio dei primi mesi di Suzuki viene ritenuto sufficiente per puntare ciecamente su di lui: si opta quindi per promuovere Corvi a secondo e portare a Parma Marcone, nel ruolo di terzo. Arriva quindi dalla Turris un portiere esperto, per dare una mano alla giovane coppia fuori dal campo, più che per dare un reale contributo sul rettangolo verde. Marcone infatti non farà mai il proprio esordio e a fine stagione lascerà a scadenza di contratto, terminato il suo mandato. Arriviamo quindi al recente passato, all'estate di costruzione del Parma di Cuesta: la dirigenza allarga le spalle sul mercato e fa muro alle offerte arrivate in estate per Suzuki, mettendo il giapponese al centro del progetto. Alle sue spalle Corvi e Rinaldi, uno confermato dopo gli ultimi mesi da secondo, l'altro di rientro dall'ennesimo prestito, questa volta per restare.
Un terzetto giovanissimo, con la stella Suzuki e due giovani cresciuti nella cantera gialloblu. La scelta, quindi, il Parma l'ha fatta a giugno: nonostante la poca esperienza di entrambi a questi livelli (Corvi ha 7 presenze in B e 17 in C, Rinaldi ben 93 ma solo in C), è stato scelto con coraggio di puntare su loro come secondo e terzo portiere. Il ruolo di un secondo portiere è quello di diventare titolare in caso di assenza del primo, se invece scegli di pescare il sostituto di Suzuki dal mercato, che senso ha aver tenuto Corvi e Rinaldi come secondo-terzo? Ripeto, il mio discorso esula da aspetti tecnici, anche perché non sarebbe giusto commentare visto che Corvi e Rinaldi li abbiamo visti troppo poco e l'eventuale svincolato ancora non sappiamo chi sia. Però, vista la scelta fatta questa estate, l'arrivo di un eventuale portiere titolare mi stupirebbe.
C'è da dire che Corvi e Rinaldi non li abbiamo visti nemmeno in Coppa Italia: nella competizione dove solitamente diversi allenatori fanno riposare il portiere titolare, Cuesta ha deciso invece di puntare su Suzuki. Una scelta fatta per altre esigenze, visto che le sfide contro Pescara e Spezia sono state come un test per il nuovo tecnico, concentrato nel lavorare su certi meccanismi che coinvolgevano Suzuki. Però, il succo non cambia: Cuesta ha potuto vederli all'opera solo nel particolare contesto dell'amichevole. Lecito quindi che qualche perplessità ci possa essere, però se a giugno si è scelto di puntare su questa coppia è perché si è ritenuto fossero adeguati per coprire le spalle a Suzuki. Altrimenti, non sarebbe stata una scelta logica. Ecco perché, da quando si è iniziato a parlare in settimana di svincolati, ho sempre sostenuto plausibile l'arrivo di qualcuno di esperienza che potesse affiancare, ma non sostituire Corvi e Rinaldi. Le ultime indiscrezioni però non escludono anche l'arrivo di un titolare, anche se le alternative non sono così numerose. Vedremo quale sarà la scelta della società in questi giorni concitati: di certo questo è uno degli scenari peggiori che potesse capitare, ma nel calcio bisogna esser pronti anche a queste spiacevoli evenienze.


