Maiello ricorda il tentato rapimento di Zola: "Alla fine mi feci fare un autografo..."

18.11.2025 14:17 di  Massimiliano Recchi   vedi letture
Maiello ricorda il tentato rapimento di Zola: "Alla fine mi feci fare un autografo..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Fabrizio Maiello, ex latitante tornato in libertà dopo anni di carcere, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha raccontato il tentato rapimeno di Gianfranco Zola, all'epoca della sua permanenza in maglia crociata: "Era il 1994. Io ero rinchiuso nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. Non avevo nessuno, mia moglie stava morendo. Decido di fuggire e divento latitante: 'Vogliamo rapire Zola, così chiederemo un riscatto a Tanzi', mi dicono. Accetto. Ci infiliamo in due auto, il piano era di seguirlo in autostrada per poi speronarlo una volta usciti. Ma lì succede un imprevisto…".

Prosegue: "Gianfranco si ferma al distributore. Addirittura esce e si trattiene a parlare con il benzinaio. Non avevamo tempo, eravamo quattro latitanti su due macchine rubate e con le pistole addosso. Allora scendiamo, facciamo finta di niente, ci guardiamo intorno. Lui ci nota, ci viene incontro: 'Ciao ragazzi, avete bisogno di qualcosa?'. Quel sorriso è stata una luce che si è accesa dentro di me. Ricordo ancora i suoi occhi, buoni, puri. Brillavano. Rappresentava il mio sogno nel pallone: era quello che io non ero riuscito a diventare. Lì ho deciso di non fare nulla, anzi mi sono fatto firmare un autografo sulla carta d’identità. La moglie Franca sì, si è spaventata. Lui inizialmente no, poi quando ha visto il tatuaggio che ho sulla mano, con i cinque punti della malavita, è salito velocemente in macchina ed è partito".

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