Un Parma sempre più Gervinhocentrico: in estate i rifiuti eccellenti, in autunno l'adeguamento promesso

Il connubio tra Parma e Gervinho è destinato a continuare, ben oltre questa stagione: l'ivoriano ha trovato una società in grado di esaltarlo al massimo, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello ambientale, con un tecnico che ha costruito la squadra sulle sue necessità l'anno passato e non si è discostato di molto dal quel principio anche in questo. E visto il legame creatosi con Roma nonostante prestazioni in campo abbastanza ondivaghe, con Parma è stato amore a prima vista: le ricche proposte arrivate dall'Asia in estate sono state fatte presenti alla società ma mai considerate, perché la voglia di rimanere in crociato era troppo forte. Società che non ha mancato di far sentire la propria vicinanza, con la promessa di un allungamento e adeguamento che sarebbe arrivato a fine mercato.
Sono serviti un paio di incontri, ma alla fine il cerchio si è chiuso: Gervinho rimane a Collecchio fino al 2022, questo dice il contratto, poi si sa, le vie del mercato sono infinite. La cosa più importante è la voglia indiscussa della società di puntare forte su di lui come catalizzatore di un gioco, quello di D'Aversa, che ancora una volta ha scelto di puntare fortemente sulle qualità di contropiedista e finalizzatore dell'ivoriano. Sempre titolare, che sia amichevole, Coppa Italia o campionato, poco importa: l'inizio è stato promettente, poi qualche insufficienza di troppo e un rendimento che non ha ancora trovato la strepitosa continuità della stagione passata. L'atto di fiducia fatto da Pizzarotti e soci deve dare via al Gervinho 2.0: una potenza tecnica e fisica non ancora pienamente sfruttata che dovrà essere sfruttata appieno nel prosieguo dell'annata.