Ambizione e voglia di emergere, così Cuesta ha conquistato Cherubini. La sfida più grande? Calarsi da subito nella realtà della lotta salvezza

Due settimane fa, tentando di tracciare un identikit del successore di Chivu, mi ero soffermato su ambizione e fame, caratteristiche che fin da subito, secondo quanto da me appreso, erano prerogative inderogabili per Cherubini e per la proprietà. Mi aspettavo un allenatore giovane, con entusiasmo e motivazioni, tanto da decidere di riciclare lo slogan coniato da Chivu: "Per me adesso Parma è dieci volte l'Ajax", questa era la mentalità che la società fin da subito ha ricercato nel nuovo tecnico. Di certo però, non mi sarei mai aspettato che questo profilo avrebbe poi portato a scegliere Carlos Cuesta, 29enne senza esperienze da primo allenatore. Eppure, dopo l'iniziale stordimento per l'effetto sorpresa, razionalmente posso dire che alla fine non sono nemmeno così stupito: di certo la scelta per certi versi si può chiamare azzardo, ma se c'è una società in Italia che ha dimostrato di voler osare, questa è il Parma. Ecco perché l'iniziale preoccupazione ha lasciato spazio a tanta curiosità: chiunque abbia lavorato con lo spagnolo è rimasto folgorato dalla sua passione e dalla sua ambizione e forse allora è giusto che a meritarsi questa chance sia un ragazzo che ha lottato e si è formato per questa occasione, piuttosto che allenatori navigati e senza la fame dell'emergente. Inutile dire che alla fine a parlare sarà il campo e, per quanto il dibattito moderno tenda a svalorizzarli, alla fine ciò che conta saranno i risultati. Però sarà giusto dare la giusta fiducia e il giusto sostegno a Cuesta, per permettergli di esprimere qualità che a detta di tutti sono indiscusse.
La grande domanda che i tifosi del Parma si pongono in questo momento è: perché proprio Cuesta? Perché affidarsi ad un allenatore così inesperto, che non conosce il campionato, quando sul mercato c'erano altri candidati con cui avviare un ciclo? Per la risposta, ancora una volta, mi prendo la licenza di leggere tra le parole di Cherubini. Un ragazzo che comincia a diciott'anni, candidandosi per un ruolo nei settori giovanili di mezza Spagna, e nel giro di meno di dieci anni diventa il vice di Arteta all'Arsenal, non può che essere una persona coraggiosa e con tanta voglia di emergere. Cuesta è come lo studente universitario che esce dai migliori atenei con il massimo dei voti: ha voglia di dimostrare e merita una chance. Questa fame e ambizione sono la prima qualità per cui è stato scelto. A questo bisogna aggiungere lo studio e il lavoro metodico condotto negli ultimi anni, che Cherubini aveva già ammirato alla Juventus e ha seguito a distanza negli ultimi anni, senza mai perdere di vista lo spagnolo. Il definitivo e più grande attestato di stima arriva ora, con la scelta di affidargli la panchina del Parma. Una scelta coraggiosa, condivisa con la proprietà, che per quanto di certo affascinante, è legittimo definire un azzardo ponderato.
LEGGI QUI: Quando Cherubini parlò di Cuesta: "Quando venne a Torino la prima volta sentii qualcosa di speciale"
Infatti, pur avendo speso belle parole per questa decisione, non posso trascurare l'alto tasso di rischio che deriva dall'avere in panchina l'allenatore più giovane dei principali campionati europei. Se lo chiamo azzardo, è perché Cuesta è chiamato ad una grande sfida: ritengo infatti che la chiave affinché matrimonio possa portare gioie, dipenda dalla capacità del tecnico spagnolo di adattarsi alle particolarità della lotta per non retrocedere. Competere per la salvezza è ben diverso rispetto a quanto ha sperimentato in questi anni a Londra al seguito dell'Arsenal e inoltre il tecnico spagnolo non ha nemmeno mai vissuto da protagonista le pressioni e le richieste della Serie A. Con una squadra così giovane e imprevedibile, il compito più difficile sarà quello di saper raccogliere risultati senza sciupare occasioni, lottando con il coltello tra i denti per ogni piccolo punto. Questa capacità di adattarsi ad un contesto nuovo, che non ha mai vissuto da giocatore e nemmeno da allenatore, sarà decisiva e proprio in questo lo spagnolo è chiamato a dimostrare di avere le carte in regola per meritarsi la fiducia dimostrata dal Parma.
LEGGI QUI: Settimana prossima l'annuncio dello staff di Cuesta. In arrivo professionisti da altri club
Fondamentale però sarà anche il supporto della società. Con un tecnico così giovane, sarà cruciale dargli il necessario sostegno, soprattutto nei primi mesi. Una grossa mano la potrebbe dare il mercato: la società conosce le esigenze del nuovo tecnico, che porterà un calcio diverso rispetto a quello di Chivu e per questo bisogna metter mano al portafoglio, per restituirgli una rosa adatta alle sue idee. Al netto delle cessioni, il Parma comunque investirà con tempestività e convinzione e cercherà in ogni modo di agevolare il lavoro del nuovo tecnico. Cruciale per Cuesta sarà anche il ritiro in Austria: come raccolto in esclusiva oggi, il Parma sarà a Neustift nella seconda metà di luglio, per la preparazione estiva. Un'opportunità per insistere ancor di più sulle nuove indicazioni e fare gruppo. Tutto per arrivare preparati a metà agosto, quando comincerà la stagione 25/26: la grande occasione di Cuesta e il rischio calcolato del Parma, che vuole aprire un nuovo ciclo.
LEGGI QUI: PL - Scelta la sede del ritiro estivo: Neustift ospiterà i crociati a luglio