Entusiasmo, gioco e umiltà: ecco cosa ci aspettiamo dal primo discorso di Cuesta da allenatore del Parma. Domani avrà inizio la sua nuova avventura

26.06.2025 00:00 di  Edoardo Mammoli   vedi letture
Entusiasmo, gioco e umiltà: ecco cosa ci aspettiamo dal primo discorso di Cuesta da allenatore del Parma. Domani avrà inizio la sua nuova avventura
© foto di Rocca/ParmaLive.com

Domani si terrà la conferenza stampa di presentazione di Carlos Cuesta come nuovo allenatore del Parma. Questo segnerà finalmente l’inizio della sua avventura con i colori crociati. Quali saranno le sue prime parole? Impossibile a dirsi, ovviamente, ma quello che mi aspetto (senza troppi intrecci filosofeggianti) è che in questo primo discorso saranno presenti tre parole chiave che potranno già tracciare la strada di quello che sarà il percorso del nuovo Parma.

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La prima parola è “entusiasmo”, come quello che Cuesta ha dimostrato fin dal momento che ha seguito la firma sul contratto: “Non vedo l’ora di cominciare questa nuova avventura”. L’entusiasmo di un quasi trentenne che vivrà la sua prima esperienza in assoluto da allenatore e che lo farà in una piazza che di giovani se ne intende. Un allenatore che viene a Parma con la ferma volontà di pianificare un progetto a lungo termine, in piena solidarietà con la dirigenza crociata, che sul piatto ha messo anche l’opzione di rinnovo per la terza stagione. L’entusiasmo di un uomo che avrà finalmente la possibilità di mettere in campo tutto ciò che ha appreso negli ultimi anni, plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza.

E la seconda parola, a tal proposito, è proprio “gioco”: d’altronde, Cuesta è “allievo d’arte” della scuola di pensiero calcistico più fruttuosa e innovativa dell’ultimo ventennio. Cinque anni alla corte di Mikel Artela, il più fine ed elaborato conoscitore della dottrina di Pep Guardiola, che in questo quarto di secolo ha saputo incantare tutta Europa e il mondo intero. E adesso non possiamo che aspettarci di vedere questi concetti anche a Parma, dove Cuesta avrà a disposizione una squadra che ha già una base solida di giocatori giovani e promettenti: tra tutti Leoni, Ondrejka, Bernabè, Pellegrino, e così via. Forse Parma è davvero il terreno più fertile possibile per un allenatore come Carlos, che potrà lavorare in un ambiente che gli consentirà i più ampi spazi di manovra e, perché no, anche di sbagliare.

Proprio per questo la terza e ultima parola che mi aspetto è “umiltà”. Alla sua prima esperienza da allenatore, lo stesso Cuesta sarà sicuramente consapevole che ha ancora tanto da imparare: come nella vita reale, la scuola ti insegna i principi, ma metterli in pratica poi è tutt’altra cosa. Adattarsi al calcio italiano è cosa non da poco, e forse farlo in punta di piedi, rispettosamente, è la scelta migliore. Questo non significa però che Carlos debba dimenticare il suo credo e le sue idee, anzi: è proprio da lì che dovrà partire, umilmente, per costruire una stagione che, come tutti ci auguriamo, possa essere una svolta positiva nella storia recente del Parma. E, mai dire mai, la città ducale potrebbe anche riscoprire i fasti di un tempo e diventare uno dei poli del calcio europeo. Per fortuna non dovremo aspettare troppo: domani, finalmente, si comincia.

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