Parte l'era Cuesta, tra azzardo e coraggio. Ma una cosa è certa: il direttore Cherubini non ha paura delle sfide

Dopo le voci che si sono rincorse negli ultimissimi giorni, poche ore fa è giunta anche l'ufficialità: sarà Carlos Cuesta il nuovo allenatore del Parma per la prossima stagione. La nomina del giovane spagnolo, alla prima esperienza da allenatore capo, ha frantumato praticamente ogni record dell'età moderna per quanto riguarda la Serie A. A neanche trent'anni (li compirà il prossimo mese), l'ormai ex collaboratore di Mikel Arteta è chiamato a ereditare una panchina importante dopo l'impresa compiuta da Cristian Chivu, che ha trascinato gli emiliani alla salvezza. Ma di Cuesta e del suo background abbiamo già avuto modo di parlare in questi giorni: tutti ormai conosciamo la carriera dello spagnolo, che vanta già una discreta esperienza a livello di membro dello staff, sebbene sia alla sua prima panchina da tecnico "titolare".
LEGGI ANCHE: UFFICIALE: Carlos Cuesta è il nuovo allenatore del Parma! Ha firmato fino al 2027
Una scelta evidentemente controcorrente, che arriva proprio mentre molte squadre italiane hanno preferito andare sull'usato sicuro, con l'eccezione dell'Inter che è andata proprio su Chivu. Praticamente tutte le testate hanno sottolineato il grande coraggio della scelta del Parma, un coraggio che però sa anche di azzardo, visto che non sono mancate certo le voci scettiche, soprattutto per la verdissima età dell'allenatore spagnolo, che risulta essere più piccolo di diversi giocatori crociati in una squadra che, peraltro, è già piuttosto giovane di per sé. Ultimamente sembra essersi dunque insediata in casa Parma una nuova mentalità, in cui il thinking out of the box è diventata velocemente una costante. Questo aspetto, in particolare, sembra avere un nome e un cognome: Federico Cherubini.
Già, perché il nuovo dirigente del Parma ha subito vinto un'importante scommessa, quella di aver raggiunto la salvezza puntando tutto in panchina su Cristian Chivu, un allenatore a digiuno di esperienza alla guida di una Prima Squadra, e reduce solo da avventure in qualità di tecnico delle giovanili. Certo, parlavamo pur sempre di un campione affermato da giocatore, non di un ragazzo che praticamente non ha mai giocato da professionista. Eppure c'è una certa continuità a livello di scelta, anche se ora Cherubini ha alzato la posta, prendendosi una responsabilità importante, anche perché aveva conosciuto Cuesta ai tempi in cui lo spagnolo era nello staff delle giovanili della Juventus. Insomma, non si può certo dire che Cherubini abbia paura delle sfide...