Questa è la stagione dei contrasti: tra risultati (sul campo) deludenti e ambiziosi progetti per il futuro

Alla stagione 2020/2021 del Parma potremmo attribuire innumerevoli aggettivi: deludente, strana, stregata... chiamatela come vi pare. Io la definirei anche una stagione molto dissonante, piena di contrasti, di elementi che stridono tra sé. Da un lato, parla il campo: i 16 punti fin qui raccolti dai crociati, accompagnati dal penultimo posto in classifica, non sono ancora una sentenza matematica con la mannaia della retrocessione, ma sicuramente la dicono lunga su quello che è stata l'annata sino a questo momento. Questo cozza enormemente con le spese della proprietà Krause, che ha investito tanto sia a settembre scorso sia a gennaio, portando a Parma giocatori di prospettiva, con l'obiettivo di creare patrimonio. Se sommiamo gli importi spesi, si noti come il Parma sia una delle squadre che più di tutte hanno messo denaro sonante sul mercato, in un periodo economico che definire "complicato" non è che un pallido eufemismo. E non è solo una questione di soldi e di spese: questo Parma ha dimostrato di avere idee, c'è un progetto stadio in corso, c'è un'idea di rinnovamento dirigenziale... insomma, sembra ci sia tutto per far partire un progetto davvero importante, sebbene i risultati non abbiano corroborato questo punto. Mi viene anche difficile da commentare tutto questo, anche se abbiamo parlato tante volte delle cause di questa situazione (in breve: il ritardo nel mercato, il cambio di allenatore e di filosofia di gioco con poco tempo per la preparazione, un mercato probabilmente condotto in modo un po' troppo frenetico).
Ci troviamo dunque, per citare Aldo, Giovanni e Giacomo, in "una situazione kafkiana". Se volessimo trovare un lato positivo, comunque, di certo non manca: la proprietà ha i soldi e soprattutto la volontà di costruire qualcosa di importante. Mi permetto di dire però che la recente affermazione di Krause ("vogliamo costruire uno stadio mondiale per una squadra mondiale") stride non poco con la classifica di quest'anno. Sarà molto importante, dunque, fare tesoro degli errori commessi, per ripartire con la massima determinazione possibile e cercare di far sì che i risultati comincino ad andare di pari passo con la bontà e l'ambizione del progetto. Questo è un discorso generale, che voglio fare con una visione a lungo termine, quindi a prescindere da come terminerà la stagione. Ma al tempo stesso non perdiamo di vista il focus attuale, con il Parma che tra pochi giorni sfiderà la Roma. Sfida difficile, certo, ma ormai questo Parma non ha davvero più niente da perdere: hostis turbetur quia Parmam virgo tuetur ("tremi il nemico perché la vergine protegge Parma"), questo deve essere il grido di battaglia, per far sì che il Tardini torni ad essere il fortino inespugnabile dei crociati.