Partipilo buon innesto, Begic interessante, ma serve ancora altro. Adesso il Parma non può più fallire: lo impone il blasone dei crociati

14.07.2023 00:00 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Partipilo buon innesto, Begic interessante, ma serve ancora altro. Adesso il Parma non può più fallire: lo impone il blasone dei crociati

Mercato, mercato e ancora mercato. Nel bel mezzo dell'estate, non può che essere il calciomercato la questione principale attorno a cui ruota il mondo Parma. Specialmente in questo momento, visto che i crociati hanno annunciato negli scorsi giorni il primo acquisto Anthony Partipilo e che presto comunicheranno anche il secondo. Si tratta di Tlas Begic, un giovane esterno offensivo classe 2003 proveniente dal Vicenza, che può garantire corsa e gamba. Personalmente ho trovato molto positivo l'arrivo di Partipilo, che non bisogna fare l'errore di paragonare a Vazquez viste le caratteristiche molto diverse dell'ex Ternana rispetto all'italo-argentino: il fantasista pugliese ama infatti giocare molto più sull'esterno, partendo da destra per poi accentrarsi e regalare assist ai compagni. Ne sa qualcosa lo stesso Parma, cui spesso Partipilo ha fatto male negli scorsi due anni. Conosco meno Begic, che arrivando dalla C non arriva certamente con l'idea di fare il titolare, ma che l'anno scorso è stato tra i giovani più interessanti della terza divisione. L'arrivo dello sloveno, anticipato da Krause tramite tweet d'ordinanza ma non ancora ufficiale, potrà dare brio e freschezza a un reparto che ha bisogno di volti nuovi, potendo imparare dai più esperti compagni d'attacco e rendendosi utile in campo.

Va da sé, però, che al Parma serve ancora ben altro. Il ds Mauro Pederzoli ha affermato in più occasioni che si cercherà di fare pochi movimenti in entrata ma di valore, prediligendo il mantenimento del gruppo. Un proposito tutto sommato condivisibile, ma è chiaro che un gruppo che ha perso Vazquez e che probabilmente perderà anche Buffon ha bisogno di sicurezza e punti di riferimento, tecnici e non solo. Anche in tal senso sarebbe una mossa interessante replicare l'ingaggio di un centrale esperto del calcio italiano, come fatto lo scorso anno con Simone Romagnoli, augurandosi un epilogo diverso: il nome di Gianmarco Ferrari ultimamente è un po' scemato, ma un profilo del genere sicuramente aiuterebbe e non poco la retroguardia crociata. Personalmente mi aspetto qualche ritocco anche a centrocampo (anche se il ritorno di Hernani non è certo una brutta notizia) e sugli esterni di difesa, visto che con il possibile addio di Zagaritis potrebbe esserci un vuoto sulle corsie. Staremo a vedere, ma di sicuro la campagna acquisti degli emiliani non finisce qui.

Giova anche ricordare che è importante costruire un Parma da promozione per un altro motivo. Banale se vogliamo, ma sempre attuale: il Parma quest'anno affronterà il suo terzo campionato consecutivo di Serie B, per la prima volta dopo oltre trent'anni. Un dato che, letto così, può simboleggiare una decadenza nella mediocrità che nessun tifoso sarebbe disposto ad ammettere. Al momento, la presidenza Krause non ha regalato nessuna gioia sotto il profilo dei risultati sportivi: una semifinale playoff di B, pur se con recriminazioni varie, non può essere assolutamente considerata come un risultato positivo per una piazza che ha vissuto di grande calcio dal 1990 in poi. E' giunta l'ora di tirare fuori un po' di orgoglio, anche e soprattutto da parte della società, per rispetto dei tifosi ma anche del blasone della maglia crociata. I programmi avveniristici di stadio e futuro a parole sono sicuramente allettanti, ma va messo nero su bianco a chiare lettere che senza il ritorno in Serie A tali parole non hanno neanche lontanamente lo stesso peso. E va da sé che, se si vuole davvero spezzare questa mediocrità, sarà necessario da parte del club fare nuovi, importanti sforzi economici.