Carlos, stringi forte il timone: la nave va portata in porto, nonostante la tempesta. Le prossime tre gare saranno decisive
L'ultima sosta nazionali del 2025 è ormai in archivio, in casa Parma la testa è già alla sfida del Bentegodi e al prossimo trittico di impegni potenzialmente decisivi. Sono passate solo due settimane dal rocambolesco ed emozionante pareggio contro il Milan, ma la percezione è che la sosta sia stata ben più lunga: negli ultimi quattordici giorni è successo di tutto. Dalla diagnosi del lungo stop per Suzuki, costretto ai box fino a febbraio inoltrato, all'arrivo in Italia di Guaita, il portiere svincolato che da settimana prossima entrerà a pieno regime nelle rotazioni, pronto per sostituire il collega nipponico. Nel mezzo, il Parma ha perso anche Ndiaye: un infortunio che preoccupa e che andrà gestito con estrema cautela. Il senegalese infatti sta affrontando un principio di pubalgia, un cliente davvero scomodo con il quale è molto complicato convivere e che andrà affrontato con grande oculatezza per evitare danni prolungati. Eppure, ci sono anche buone notizie: Ondrejka dovrebbe rientrare a Verona, probabilmente solo a gara in corso, e Cuesta spera di poter convocare anche Oristanio ed Estevez. Pedine fondamentali in questo momento delicato, in attesa anche di riavere Almqvist, vicino al recupero.
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Lo diciamo da settimane, ora per il Parma è il momento di premere forte sull'acceleratore e provare ad intascare punti preziosi in ottica salvezza. C'è da dire, però, che la situazione non è ideale: Cuesta si ritrova, dopo mesi dall'arrivo a Parma, a ripartire dopo la sosta con qualche certezza e tante incognite. Le certezze sono, perlopiù, quelle ereditate dalla passata stagione: il rendimento di Valenti e Keita, la grinta di Pellegrino e la costanza di Delprato. Tanto poi dipenderà anche dalle giocate di Bernabé, che può spostare gli equilibri e lo ha dimostrato nelle ultime uscite, e anche dal reintegro di Valeri, il cui mancino può davvero fare la differenza. Tutto questo, però, non può da solo bastare per portare a casa punti e cambiare passo rispetto ad inizio stagione: ecco perché è il momento di costruire nuove certezze. Una di queste può essere Oliver Sorensen, in grande crescita nelle ultime uscite. Il danese ha le caratteristiche per aumentare i giri del motore in mezzo al campo, ma deve trovare costanza. Discorso simile per Britschgi, sorpresa migliore di questo inizio di stagione, e anche di Cutrone, che spera di interrompere il digiuno al Bentegodi, contro la sua vittima preferita in Serie A.
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C'è invece chi ancora ha tutto da dimostrare: è il caso di Corvi e Guaita, chiamati a raccogliere l'eredità di Suzuki, ma anche e soprattutto di Mariano Troilo. L'argentino è il giocatore che osserverò con maggiore attenzione nelle prossime uscite: con l'infortunio di Ndiaye e soprattutto l'assenza di Circati, è arrivato il momento del Nano. Dopo i buoni segnali lanciati contro il Milan, ora l'ex Belgrano è chiamato a dimostrare di esser pronto per esser protagonista in Serie A, ripagando l'investimento fatto dal club, che ha puntato su di lui per il dopo Leoni. In attesa, ovviamente, che Ondrejka e Oristanio siano in condizione: mi ripeto da settimane come un disco rotto, ma la loro assenza ha pesato tantissimo sullo sviluppo del gioco di Cuesta. Sono mancati giocatori con le loro caratteristiche, con la capacità di ondeggiare tra le linee, saltare l'uomo e incidere negli ultimi venticinque metri. Ecco perché c'è grande curiosità per capire come disporrà il suo Parma Cuesta, potendo contare su due frecce in più nel suo arco. La mia previsione? Un ibrido tra il 3-5-2 e il 4-4-2.
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Alla fine però, tra moduli e interpreti, l'unica cosa che davvero deve interessare al Parma è il risultato. Tra alti e bassi, difficoltà, limiti e sfortune, è stato un avvio di stagione di difficile lettura. Per dare una dimensione a questo inizio di campionato si può guardare la classifica: un solo punto di margine sulla zona retrocessione. Insomma, basta questo per capire che bisogna fare meglio e cambiare passo. Le prossime tre gare sono decisive: Verona, Udinese in casa e poi Pisa. Nove punti in palio che possono davvero indirizzare una stagione: bastano infatti a spostare dalla zona tranquilla al baratro. In mezzo a questa tempesta e questi stravolgimenti, Cuesta è di fronte sicuramente ad una sfida impegnativa per un debuttante: gli eventi non sono di certo d'aiuto per un trentenne alla prima esperienza, ma riprendo le sue dichiarazioni in sede di presentazione: "L'età può destare sorpresa, ma è sempre stato così nel mio percorso, per me è solo un numero. Non voglio avere questo come alibi o scusa, voglio esser valutato da allenatore del Parma e voglio fare del mio meglio come ho sempre cercato di fare nella mia vita". Tranquillo Carlos, la tua richiesta verrà rispettata. Ora devi tenere ben saldo il timone, superare la tempesta e portare in porto la nave.
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