La classifica piange e il calendario diventa complesso: urge tirare fuori qualcosa in più. Ma di errori sin qui ne sono stati commessi troppi

Un'altra settimana, un'altra sconfitta. La crisi del Parma sembra non arrestarsi, e, nonostante un certo numero di occasioni create, anche da Cagliari la formazione di Pecchia è uscita a mani vuote. Si tratta di un'altra pessima notizia per la squadra emiliana, ancora alle prese con i soliti problemi difensivi che cominciano a pesare davvero troppo nell'economia del campionato per una compagine che deve lottare per salvarsi. Anche perché adesso il calendario diventa difficile, tra scontri diretti in trasferta e ancora parecchie big da affrontare, a partire dalla Roma nella prossima sfida, con i giallorossi che ormai si sono ripresi e sembrano viaggiare a una velocità ben diversa rispetto al girone d'andata. Certo, il brutto 0-5 della gara d'andata potrebbe risvegliare l'orgoglio dei crociati, ma servirà ben altro rispetto a quanto visto a Cagliari per spuntarla sulla squadra di Ranieri.
Tirare fuori quel qualcosa in più che finora è mancato, dunque, deve essere il primo imperativo per provare a riemergere da quelle sabbie mobili in cui il Parma si è cacciato. Perché, se è vero che il quart'ultimo posto che significherebbe salvezza dista solo un punto, è vero anche che la crisi dei crociati sembra non conoscere fine, alla luce dei deludenti risultati raccolti negli scontri diretti, argomento noto e già affrontato in diverse circostanze. La situazione dunque non è irreversibile, a patto di invertire la rotta da subito a prescindere dall'avversario di turno, che si tratti della Roma o del Monza.
Il problema è che di errori sin qui ne sono stati commessi troppi. A partire da un calciomercato di riparazione che non ha risolto le problematiche più evidenti (il solo Vogliacco non può cambiare i numeri difensivi), continuando a optare per giovani poco conosciuti che sì, saranno di belle speranze, ma che non è semplice possano da subito fare la differenza in una formazione in lotta per centrare la salvezza. Un approccio che può ricordare e non poco quanto vissuto dal Parma nella prima stagione dall'insediamento della famiglia Krause, che sin qui non è ancora riuscita a far decollare quel progetto di cui si parla da quattro anni e mezzo. Ci vuole tempo, certo, ma ora più che mai è fondamentale centrare la salvezza, e visto lo stato di forma recente dei crociati è lecito avere paura di retrocedere. La situazione, ripeto, non è ancora precipitata, ma è un dato di fatto che serve un'inversione di rotta per cambiare le cose, e serve il prima possibile...