Errare è umano, perseverare è diabolico

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Sant'Agostino c'era arrivato milleseicento anni fa, ma questo aforisma è rimasto nel nostro quotidiano per il suo essere senza tempo. E il nostro Parma in questa stagione è stato fin troppo diabolico nel perseverare, commettendo più e più volte gli stessi errori, che hanno condizionato una classifica che al momento condanna i ducali. L'ultima "moda" seguita dai crociati è quella di farsi rimontare due reti: è giù successo quattro volte in questa stagione, e se contro Inter e Milan può anche essere accettato, visto l'avversario, la prima e la seconda forza del campionato, non può essere accettato che in sei giorni il Parma sciupi quattro punti vitali contro Udinese e Spezia.
E dire che nelle ultime settimane dei grandi passi avanti si erano visti: il gioco era più sciolto, il Parma aveva ritrovato la confidenza con la rete come mai in questa stagione, e soprattutto si era visto un Parma con occhi diversi. Tutto però per un tempo, sia a La Spezia che contro l'Udinese. E' bastato un errore difensivo, in entrambe le gare, per riconsegnare un Parma impaurito e autolesionista, offertosi all'avversario servendogli sul piatto d'argento le possibilità di rimettere in piedi partite che parevano ormai indirizzate. E le colpe sono molteplici, da alcune letture completamente sbagliate dei calciatori ai cambi del tecnico, che contro lo Spezia, per esigenze (l'infortunio di Karamoh, nel momento meno indicato) e per motivi tattici hanno schiacciato il Parma, consegnandolo ai liguri. Il Parma non impara dai suoi errori, e come è noto chi sbaglia paga. E il prezzo da pagare, in questa stagione, si chiama Serie B. Continuando così pare ormai una meta certa, ma per fortuna qualche speranza c'è ancora. Febbraio doveva essere un mese cruciale per recuperare tutto quello che si era buttato via fin qui, e non lo è stato. Ora marzo diventa l'ultimissima spiaggia: forza Parma, riprenditi. Noi, tutti, siamo con te.