Un Parma GLOBAL: Krause ha costruito una squadra che rappresenta tutti i continenti presenti sul pianeta

Nel calcio moderno, parlare di globalizzazione non è più una novità. Ma c’è chi, come il Parma di Kyle Krause, ha deciso di abbracciarla completamente, trasformandola in identità. Il club ducale è oggi un unicum nel panorama italiano: è l’unica squadra della Serie A (e una delle pochissime in Europa) ad avere in rosa almeno un giocatore proveniente da ognuno dei cinque continenti abitati del pianeta – più il Nord America. Una scelta non casuale, ma frutto di una visione precisa. L’obiettivo è chiaro: costruire un progetto tecnico sostenibile, giovane e internazionale, in grado di connettere Parma al mondo, e viceversa. In controtendenza rispetto a un mercato italiano spesso autoreferenziale, il Parma ha pescato 7 dei 9 nuovi acquisti da campionati esteri, mostrando una fiducia radicale nel proprio network di scouting globale.
Il simbolo di questo salto è Benjamin Cremaschi, talento classe 2005 in arrivo dall’Inter Miami. Con il suo ingaggio, il Parma non solo si garantisce un giovane di prospettiva, ma diventa anche l’unico club del campionato ad avere in rosa un calciatore di ogni continente: un record culturale prima ancora che sportivo. Cremaschi è il primo statunitense nella storia del club – e anche il primo connazionale del presidente Krause, chiudendo simbolicamente un cerchio tra proprietà e campo. Ma lo spogliatoio gialloblu è da tempo un microcosmo del calcio globale. A cominciare dall’Europa, che resta la base forte della rosa, con una nutrita rappresentanza italiana (otto i giocatori locali), ma anche elementi provenienti da altri angoli del continente. L’anima sudamericana è però altrettanto forte, guidata da una colonia argentina che ha pochi eguali in Serie A: sono cinque gli albicelesti in rosa, a conferma della solidità dei rapporti con quel calcio.
L’Africa è rappresentata dal senegalese Ndiaye, uno dei volti nuovi della stagione, mentre l’Asia ha il suo ambasciatore in Zion Suzuki, portiere giapponese riconfermato dopo l’ottimo impatto dello scorso anno. Infine, a testimonianza della vera portata globale del progetto, ecco Circati: nato a Fidenza ma cresciuto in Australia, e oggi difensore della nazionale oceaniana. È un Parma che parla tante lingue, che pensa in molte culture, e che si costruisce sul campo con la stessa apertura mentale con cui Krause ha voluto aprire il club al mondo. Oggi la rosa del Parma non è solo una squadra di calcio: è una geografia vivente.
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