PL - Galli: "Krause ha portato a Parma un progetto di rilievo. Il suo lavoro va elogiato e ora raccoglie i frutti"

18.09.2025 14:00 di  Simone Brianti   vedi letture
 PL - Galli: "Krause ha portato a Parma un progetto di rilievo. Il suo lavoro va elogiato e ora raccoglie i frutti"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Filippo Galli non ha certo bisogno di presentazioni. La carriera all'interno del mondo del calcio parla per lui. Prima da calciatore e, attualmente da dirigente. Da sempre legato alle dinamiche di crescita dei giovani e non solo, prima al Milan e poi anche per un periodo al Parma. Poco più di un anno alle dipendenze di Krause cercando di portare le sue idee in ruolo, quello nell'area metodologica, raro da vedere almeno in Italia. Un progetto interessante poi venuto meno al momento del suo addio al club crociato. Nonostante questo, però, i ricordi sul patron americano sono importanti e positivi soprattutto per l'idea e la forza di portare avanti un progetto. Ora, oltre a lavorare su Radio Tv Serie A, porta avanti anche un suo blog: "La complessità del calcio". Noi di Parma Live lo abbiamo intercettato per farci raccontare un po' più da vicino questo progetto. 

Oggi sono cinque anni dall'insediamento di Krause a Parma: ci può raccontare un po' meglio il suo progetto?
“Il progetto implementato a Parma da Krause è di rilievo, importante. I risultati sul campo sono arrivati, un po' a fatica il club ha raggiunto la Serie A e si è confermata con la salvezza. Ha le idee chiare anche sul progetto per il centro sportivo, mi sembra ci sia voglia di investire e anche la scelta di prendere un dirigente come Cherubini va in quella direzione. Rimane il problema della stadio, anche se non so come stia andando avanti adesso ma ero stato dentro a diverse riunioni. C'è una struttura scouting che funziona con a capo Notari. Gli si deve dare atto della volontà di voler portare in alto il Parma”.

Un investitore importante per Parma ma anche per il calcio italiano...
“Io credo che il lavoro di Krause vada elogiato. I suoi investimenti sono importanti e comunque parliamo di un'azienda con tanti interessi e non di un fondo. Questo è un aspetto positivo, anche per il calcio italiano. Ben vengano investitori di questo tipo. Lui ha a cuore le sorti tecniche della società, anche sotto il punto di vista dei risultati e non solo economico”.

Nonostante le critiche, piovute soprattutto con la retrocessione, Krause ha dimostrato di voler continuare a portare avanti le sue idee...
“Spesso i tifosi guardano al breve periodo e non al processo che comunque può avere dei momenti di stasi o regressione, ma l'importante è che questo progetto possa continuare ad andare avanti. In questo mercato ci sono state delle plusvalenze: Bonny, Sohm, Leoni, Man... O molli o ti adegui alla spinta che arriva dall'esterno per sentirti sostenuto dal tifo e dalla stampa, ma lui ha avuto la forza e la capacità di continuare a credere alla propria idea”.

Altro discorso è quello del mercato: ora si stanno raccogliendo i frutti degli investimenti fatti...
“Va dato atto alla struttura scouting di aver fatto delle scelte e poi quella sportiva di averle valorizzate. Con Chivu si è arrivati alla salvezza e si sono messi in mostra diversi giocatori. L'idea attuale è quella di proseguire su quella strada dal punto di vista degli investimenti su giocatori giovani che abbiano margini di miglioramento, quindi di valorizzazione. Il Parma in questo momento, per le condizioni attuali, deve pensare in questo modo poi in futuro valuterà in base agli obiettivi raggiunti. Un giocatore come Bernabé, per esempio, rappresenta un'eccezione perché di solito un giocatore con le sue qualità fa crescere la squadra, si valuta e poi viene venduto. Ora non conosco nello specifico le motivazioni ma è un giocatore di un altro livello”.

Un aspetto di cui si parla è quello legato alla scelta dei giocatori tramite algoritmo e numeri!
“Non fare riferimento ai numeri al giorno d'oggi sarebbe anacronistico, però bisogna saperli leggere. Credo comunque che un giocatore debba esser visto e valutato anche seguendolo. I numeri servono per fare una scrematura e arrivare a una lista ristretta di potenziali giocatore da seguire con determinate caratteristiche. Io con i numeri ci ho lavorato e ci lavoro tutt'ora, quindi capisco bene quando si parla di questo aspetto. Mi piace parlare di foresta dei numeri perché da soli spesso dicono poco, ma se si sanno mettere insieme orientano le scelte in maniera positiva”

Una visione di società a livello generale con l'idea di far crescere anche le Women
“Il calcio femminile sta prendendo sempre più quota in Italia. Adesso si inizia a vedere la crescita e le società iniziano ad avere le strutture per portare avanti anche questo movimento. Krause in questo senso ci ha visto prima. Io ho avuto i primi contatti per acquisire una squadra con il Parma. La mia idea è sempre stata quella di portare consapevolezza del calcio femminile all'interno del club magari partendo dalla B. Alla fine poi il presidente ha optato per rilevare quello dell'Empoli. Il processo, dunque, è stato leggermente diverso ma adesso sono tornate in Serie A, tra l'altro l'allenatore è Valenti che l'ho portato io al Parma all'U18 e poi all'U16”.

E il settore giovanile, vista anche la promozione della Primavera...
“Va fatto un plauso anche sotto questo punto di vista. Quando raggiungi i massimi livelli in ogni contesto di competitiva vuol dire che hai lavorato bene. La Primavera è nel massimo campionato giovanile e questo vuol dire fare esperienze formative molto più vicine al calcio dei grandi. Trabucchi e Plicco? Altri due ragazzi importanti. Mi fa piacere siano arrivati in prima squadra. Nicholas ha una grande intelligenza tattica”.

L'ha sorpresa la scelta di Cuesta? Da fuori come la valuta?
“Una scelta interessante di Cherubini, a cui va dato il merito anche del lavoro fatto alla Juventus con la Next Gen perché ora tanti giovani escono da lì sia come valore tecnico ma anche economico. Al di là di questo, però, sono contento perché per la prima volta sento un allenatore parlare di processo. Ha bisogno di tempo e anche di risultati. Io ho avuto modo di conoscerlo ai tempi dell'Arsenal, ci eravamo sentiti. È un allenatore giovane e questo fa riflettere perché in Italia si fa fatica a vedere tecnici così giovani poter partecipare ai corsi di Coverciano... Ci vuole tempo, fiducia ma non a termine, credo possa fare bene. Poi sono contento anche sia arrivato Cutrone perché è un ragazzo che ci mette l'anima”.

Quali sono le squadre che si giocheranno la salvezza e in che posizione colloca il Param?
“È ancora presto per dirlo. Io facendo una valutazione del contesto e della squadra penso possa essere un gradino sopra rispetto ad altre squadra in lotta per salvarsi. L'obiettivo sarà comunque quello. Sono fiducioso della squadra costruita e messa disposizione di mister Cuesta”.

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