Il punto più basso della gestione Krause: la mesta retrocessione in Serie B

Nei cinque anni di gestione Krause che ricorrono quest'oggi, i momenti difficili non sono mancati. Il momento più basso, però, è da riscontrare nella dolorosa retrocessione in Serie B durante il primo anno d'insediamento della proprietà americana. Quello che infatti colpì più duramente non fu solo la retrocessione in quanto tale, ma anche come arrivò. Il Parma chiuse quel campionato addirittura da ultimo in classifica, anche dietro il Crotone che era stato per larghi tratti all'ultimo posto. Un'annata dominata dalla confusione, che aveva visto Krause rilevare il Parma a inizio stagione, dopo che gran parte del calciomercato estivo è stato di fatto bloccato a causa della cessione in atto. Inoltre, Krause arrivò a Parma con un nuovo allenatore già sulla panchina crociata, Fabio Liverani, nome abbastanza lontano da ciò che i nuovi arrivati avevano in mente per il loro ciclo gialloblu.
Nel poco tempo a disposizione per concludere il loro primo mercato, tuttavia, gli americani portarono a Parma una serie di giocatori poco conosciuti tramite il ds Marcello Carli - anche lui nominato dalla proprietà precedente, poco tempo prima dell'arrivo di Krause -, che rispondevano però a certi criteri a cui il tifoso crociato si è abituato nel corso di questi cinque anni. Calciatori giovani, futuribili, spesso provenienti da mercati secondari (per esempio come Svizzera, Belgio, Romania) e che necessitavano anche di un certo periodo prima di abituarsi a una nuova realtà come quella italiana. Senza giri di parole, fu un disastro: il progetto tecnico non sembrava decollare, con il Parma che concluse quel campionato all'ultimo posto con appena tre vittorie all'attivo, superato - come detto - anche dal Crotone, che riuscì a imporsi sugli emiliani sia all'andata che al ritorno. Nonostante un prestigioso successo per 2-0 contro la Roma (ormai nella parte finale del campionato), fu un'annata da incubo, con un Parma mai in grado di trovare la quadra. Neanche il ritorno in panchina di Roberto D'Aversa, ancora sotto contratto con i crociati dopo essere stato protagonista della scalata dalla Serie C alla Serie A, servì a salvare il Parma da una retrocessione dolorosa e francamente ineluttabile.