Parma, ora sei squadra. Attenzione però al grande entusiasmo: tutto è ancora da scrivere. Femminile, che disfatta!

22.05.2023 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Parma, ora sei squadra. Attenzione però al grande entusiasmo: tutto è ancora da scrivere. Femminile, che disfatta!

Quello contro il Venezia era un altro esame fondamentale: c'era bisogno di ulteriori conferme, che testimoniassero l'evidente crescita della squadra. L'avversario infatti veniva a Parma con l'obbligo di fare il risultato, ed era una delle squadre più in forma del campionato. Nonostante ciò i crociati hanno affrontato la gara con l'atteggiamento giusto. Oltre alla conquista del quarto posto, che rappresenta comunque un vantaggio non irrilevante in vista dei playoff, quello che ha esaltato i tifosi è stata la risposta del gruppo. Una squadra più convinta dei propri mezzi e soprattutto solida a livello mentale, capace di rimanere in partita nonostante le occasioni sprecate e il pareggio subito allo scadere della prima frazione. E dopo una stagione in cui il Parma è stato molto incostante e ha faticato tantissimo a trovare un pò di continuità, questi sono segnali importanti. Che hanno riacceso le speranze in una annata che dopo la desolante sconfitta di Como sembrava indirizzata verso il triste epilogo della passata stagione. Pecchia l'ha ripetuto quasi come un mantra in questa stagione: la mancanza di continuità è stata una spada di Damocle per questo gruppo, che aveva bisogno di trovare un pò di convinzione in più per raccogliere i frutti di quanto seminato. E ora il Parma è una squadra in fiducia, e questo si vede: le parole di Buffon (leggi QUI) e Mihaila (leggi QUI) in settimana, quelle di Sohm nel post partita (leggi QUI), tutte hanno un comune denominatore: la consapevolezza. I risultati ottenuti hanno compattato l'ambiente, che ora spinge nella stessa direzione, a partire dal gruppo squadra fino ai tifosi. 

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Quanto detto finora sicuramente fa ben sperare in vista dei playoff, ma l'attenzione deve rimanere altissima. Il Parma, a detta di molti, è una delle principali favorite per i playoff. Pecchia dovrà essere bravo in queste settimane a smorzare l'entusiasmo che ruota attorno al gruppo: una squadra che negli ultimi anni ha faticato tantissimo a livello mentale, con questi risultati ottenuti rischia di sentirsi appagata. La stagione trascorsa deve insegnare qualcosa: si fa presto a passare dalle stelle alle stalle. C'è bisogno di tenere i piedi incollati a terra, rimanendo umili e combattendo con il coltello tra i denti in ogni secondo di questi ultimi impegni stagionali. I playoff non perdonano nessuno, le avversarie giocheranno alla morte, e il Parma non può permettersi di affrontarli con superficialità. La consapevolezza di poter fare qualcosa di grande è giusto che ci sia, ma peccare di presunzione butterebbe alle ortiche tutto il lavoro fatto in questi ultimi due mesi. Nulla è stato ancora ottenuto, i playoff sono un torneo a parte, dove i valori in campo contano relativamente: ciò che farà la differenza sarà l'atteggiamento. Questo "nuovo" Parma sarà in grado di proseguire nel cammino intrapreso da inizio Aprile o si presenteranno nuovamente i vecchi fantasmi?

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Infine è giusto spendere due parole per la formazione Femminile. Fin dal suo arrivo a Parma, Krause ha sempre nutrito grandi ambizioni per il progetto femminile. Conoscendo anche il potenziale economico di questo mondo, che nel suo Nord America ha un enorme seguito. La scelta in estate di acquistare i titoli dell'Empoli per potersi giocare la Serie A ha confermato questa intenzione. Anche aprire i cancelli del Tardini per le partite di campionato è stata una mossa finalizzata ad accendere l'interesse del pubblico di Parma verso il calcio femminile. Ma la squadra non ha rispettato le aspettative. La parola più calzante per commentare l'annata delle crociate è fallimento. Le sessioni di mercato avevano costruito una squadra con tutte le carte in regola per conquistare una salvezza. Si è parlato di sfortuna, ma la retrocessione in Serie B è più che meritata. Le ragazze di mister Panico hanno dimostrato enormi limiti caratteriali, e la sconfitta per 3-0 a Genova nel match salvezza ne è stata un'ulteriore dimostrazione. Nei progetti della società la retrocessione non era contemplata, come evidenziato dalla scelta di confermare Panico in vista di un secondo anno in Serie A. E ora è veramente difficile ipotizzare quale possa essere il futuro della Prima Squadra Femminile. Non solo per quanto riguarda le calciatrici e l'allenatore, ma per quanto riguarda tutto l'organigramma della sezione Femminile. 

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