Il Nuovo Tardini è ancora una priorità? Il 2025 l'anno zero del nuovo progetto

25.12.2025 14:09 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Il Nuovo Tardini è ancora una priorità? Il 2025 l'anno zero del nuovo progetto

Il sipario cala sul 2025 e, così come ormai ogni Natale negli ultimi anni, scriviamo che per il Nuovo Tardini l'anno buono potrebbe essere... il prossimo. Una lunga attesa estenuante, fatta di promesse non rispettate, scadenze ottimistiche e false illusioni che finora non hanno portato a nulla di concreto. Per quasi cinque anni infatti, il Parma targato Krause ha portato avanti un progetto moderno e ambizioso, forse troppo, puntando a regalare alla città un impianto moderno e avanguardista. Una missione complicata, che si è scontrata con la burocrazia e con le criticità di costruire gli stadi in Italia, specialmente per un progetto di tale portata nel centro cittadino. 

La lunga crociata dei dirigenti che si sono susseguiti nell'area corporate di Collecchio, con Luca Martines come ultimo principale promotore, mirava in questi anni a coniugare i sogni del presidente a stelle e strisce e la realtà di un'opera in questo momento difficilmente realizzabile. La lunga "battaglia" con la conferenza dei servizi, ente preposto ad approvare il progetto nelle ultime fasi prima di un passaggio alla fase esecutiva, alla fine si è chiusa, per ora, con un nulla di fatto. Nonostante le tante integrazioni documentali, l'approvazione del progetto faraonico non è arrivata e, con l'avvento di Federico Cherubini al timone della gestione sportiva e corporate del club, si è deciso di cambiare strada. 

La volontà del club, come più volte ribadito dal CEO del Parma Calcio, è di regalare alla città il nuovo impianto e per farlo, il piano iniziale portato avanti nel recente passato è stato ridimensionato. Per questo, nella prima metà del 2025, si è deciso di interrompere il lunghissimo e inconcludente iter avviato, per rivedere i piani e proporre qualcosa di diverso. Una novità certa nel nuovo progetto che ancora deve esser svelato riguarda la cantierizzazione, che non avverrà più a blocco unico, bensì a stralci, permettendo di tenere aperto parte dell'impianto durante i lavori. Una novità in linea con il desiderio di presentare qualcosa di meno utopico e più pragmatico, che questa volta possa superare gli scogli burocratici e finalmente arrivare a realizzazione. 

Si riparte quindi a scrivere una pagina nuova, su un foglio bianco, di questa annosa vicenda. Il 2025 è stato l'anno zero di un nuovo progetto, sul quale si è lavorato in questi ultimi mesi e che dovrebbe essere presentato alla città nel 2026. Il club ha lavorato sotto traccia senza sbottonarsi, ma presto potrebbe tornare concretamente a muovere passi in avanti. Da capire in questo nuovo quadro come si porrà il presidente Krause, che con coinvolgente entusiasmo era stato promotore del progetto iniziale, salvo poi scontrarsi con la realtà e trovarsi costretto a riflettere su un'opera ridimensionata. Sarà lui infatti a dare il via libera finale, a metter l'ultima parola su quel nuovo impianto che da anni si dichiara di voler regalare alla città.

Cosa aspettarci quindi nel 2026? Se tutto dovesse filare liscio e se la volontà del presidente dovesse esser confermata, il nuovo progetto del Parma dovrebbe essere condiviso con le istituzioni nella prima parte dell'anno nuovo, per far ripartire la lunga macchina burocratica che anticipa la fase esecutiva. L'augurio è quello di poter riprendere direttamente dalla Conferenza dei Servizi, dove il precedente progetto si era incagliato, cosa però tutt'altro che scontata. In ogni caso, dopo un anno transitorio, qualcosa dovrebbe muoversi: la speranza è che sia stato fatto un passo indietro per farne due in avanti.