PL - Osio: "Tanto fumo e poco arrosto. Zanetti? Servono dirigenti competenti"

25.04.2022 14:19 di Donatella Todisco   vedi letture
PL - Osio: "Tanto fumo e poco arrosto. Zanetti? Servono dirigenti competenti"
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© foto di Federico De Luca

Il campionato di Serie B volge verso il termine: restano da giocare solamente 3 partite sul calendario, ininfluenti ai fini della classifica del Parma, già aritmeticamente tagliato fuori dalla corsa ai playoff. Abbiamo voluto chiedere il parere a quello che per anni è stato soprannominato il "Sindaco" della squadra di questa città riguardo l'andamento del Parma in questa stagione, Marco Osio, lui, che fu uno dei grandi protagonisti della storica promozione in Serie A della formazione ducale allora allenata da Nevio Scala, nella stagione 1989/1990. Di seguito vi riportiamo le sue dichiarazioni rilasciate in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com.

Mancano tre giornate al termine del campionato. Quali le sue considerazioni sulla stagione crociata?
"È stata un'annata deludente per quanto concerne risultati, gestione e comportamento della squadra. C'è stato un po' di scollamento da parte della società nei confronti della città. Tra i tifosi e non tifosi c'è un pochino di malumore, perché ai miei tempi, il Parma era amato anche dalle persone che non venivano allo stadio ma vivevano di riflesso i risultati della squadra ducale. Noto che vige un pochino di malumore. Dopo gli investimenti fatti da Krause, ci si aspettava qualcosa in più, come ad esempio raggiungere almeno il traguardo dei playoff. Invece è stata una stagione deludente. Inoltre si è speso troppo e male. Alla resa dei conti, dal di fuori, possiamo dire che le colpe vadano spartite tra tutti coloro che hanno partecipato a questa stagione: dalla persona con più responsabilità a quella con meno. Rimane il rammarico di aver buttato via un anno, di non aver provato a raggiungere quello che poteva essere".

Quali aspetti salverebbe dei crociati?
"L'ultima parte di stagione quando, pur essendosi altalenate buone prestazioni con meno buone, si è intravista una parvenza di squadra. Quello che non è successo per trequarti della stagione, per come la penso io. Il Parma sembrava una squadra messa così: undici giocatori che andavano in campo per caso. Occorreva sempre trovare delle soluzioni nuove per recuperare qualcosa, invece si faceva sempre peggio. Non c'era coesione, non c'era gruppo e non c'era squadra. Ultimamente, invece, si è vista una squadra un pochino più tosta e più registrata che avrebbe potuto aver detto la sua, se avesse iniziato così il campionato. A me piace molto la Formula 1: vedo i bolidi e i rispettivi ingegneri che si inventano peripezie per cercare di aggiungere qualcosa e migliorarli. A volte, però, aggiungere qualcosa ti può portare indietro. Se il bolide non è stato costruito bene dall'inizio, dopo trovare degli accorgimenti è sempre problematico. Penso che sia quello che sia successo anche al Parma".

Cosa ne pensa della gestione di Krause?
"Krause, essendo americano, ha una concezione dello sport, secondo me, diversa rispetto a quella che abbiamo noi. Questo aspetto può causare delle difficoltà a livello societario. In Italia i tifosi la fanno da "padroni" e questo non dovrebbe verificarsi. E' sempre pur vero che il tifoso va allo stadio, lui pretende, dà anche consigli, ma è anche vero che una società debba avere un suo pensiero, una sua logica, però ogni tanto l'orecchio deve essere proteso anche ad altri pareri. Negli Stati Uniti lo sport è diverso: è business, non ci sono retrocessioni ad altissimi livelli. E' tutto diverso. Se dovessi dare un consiglio a Krause, gli direi di ascoltare un po' di più la parmigianità, di ascoltare i consigli di qualcuno interno che faccia notare come a Parma lo sport va tutelato, perché finora la città è stata ai vertici in tutti i campi, in molte discipline. E' importante notare come a Parma ci sia una tradizione molto importante e occorrerebbe ascoltare voci competenti del posto. Questo potrebbe fare da trait d'union tra la città e la società, tra la squadra e la società".

E' giusto riconfermare Iachini o Zanetti le sembra un buon nome per guidare il Parma?
"Ci sono dei nomi giovani, come Zanetti che ha fatto bene negli anni scorsi. Non lo conosco personalmente; Zanetti come tecnico ha conquistato la promozione in A con il Venezia. Mi sembra possa essere un buon nome per il Parma. Ma il Parma deve prima sistemare a mio avviso il reparto della dirigenza con le figure del direttore sportivo o direttore generale che abbiano competenze nel mercato".

Cosa non ha funzionato durante questa stagione?
"Il problema principale di questa stagione è stato lo scollamento. Si è intrapresa la stagione con un allenatore e la relativa idea di gioco completamente diversi rispetto a Iachini. Ciò che posso dire è che inizialmente non si percepiva un'idea di squadra. Non ha funzionato nulla. Per quello che ho potuto seguire, ho notato che solo il presidente a volte ci ha messo la faccia e si è assunto le proprie responsabilità".

Il Parma ha creduto molto nei giocatori del suo vivaio, come Turk, Sits e Circati. Lei cosa ne pensa?
"Effettivamente i giovani non hanno deluso, anzi coloro che hanno deluso sono i più grandi. Fatta eccezione per Buffon, che per me in pagella, tra alti e bassi, meriterebbe un  7. Lui quando era in campo è stato sempre un trascinatore. Anche Vazquez è un grandissimo giocatore. I giovani si sono comportati bene: Turk ha fatto vedere che il futuro è in buone mani".

In prospettiva futura da chi dovrebbe ripartire il club ducale per la promozione diretta in Serie A?
"Non è facile. Quest'anno si è partiti con grandissime prospettive che poi non si sono realizzate, come si suol dire, c'è stato tanto fumo e poco arrosto. Io ripartirei dal presidente che è una base solida che occorre tutelare, poi si passa al direttore sportivo che è colui che dovrebbe conoscere al meglio la realtà del campionato cadetto per poter costruire una squadra competitiva".

Secondo lei chi retrocederà in B? Oltre al Bari chi verrà promosso in B direttamente?
"So che nel girone B c'è una bellissima lotta, si tratta di un derby, tra Modena e Reggiana. Il Modena è avanti di due punti e dovrebbe avere una partita più abbordabile per vincere il campionato. Penso che venga promosso direttamente il Modena, mentre per il girone A penso venga promosso il Sudtirol. Per quanto riguarda le retrocessioni dalla serie A, devo dire che le ultime tre squadre fanno davvero molta fatica. Anche se ultimamente sembra che si sia risvegliata la Salernitana, che nelle ultime due trasferte ha abbattuto sia la Sampdoria che l'Udinese; per questo potrebbe coinvolgere nei giochi per la retrocessione anche Cagliari e Sampdoria stessa. Vedo molto male Venezia e Genoa, rilanciata la Salernitana".

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