Ora anche Pecchia ha finito i bonus. Rivoluzione in difesa? Con Cobb-out ed un Balogh così, spazio al duo azzurro Delprato-Circati?
Ci risiamo? Forse no. Un incidente di percorso nel buon trend mostrato di recente ci può anche stare, ma la rimonta subìta al Vigorito ha nuovamente portato i tifosi ad inalberarsi per il modo in cui è maturata. Dopo un buon primo tempo - va detto, giocato contro una formazione oltremodo permissiva in chiave di non possesso - il Parma è materialmente crollato nella ripresa, concedendo troppo campo all’ultima della classe. Dopo il gol del pari, infatti, il Benevento ha ritrovato fiducia ed i cambi effettuati da Pecchia non hanno minimamente sortito gli effetti sperati, invitando, invece, gli avversari a fare la partita senza troppe limitazioni.
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Privarsi contemporaneamente di Man, Benedyczak e Sohm - probabilmente i 3 crociati più brillanti sino a quel momento - non si è rivelata una scelta azzeccata e da quel frangente la squadra è definitivamente uscita dal campo, sino a subire la rete del pari. Nel corso di questa stagione, ormai, abbiamo fin troppe volte sottolineato la mancanza di continuità da parte della formazione ducale, vuoi per risultati ottenuti (e non) e per prestazioni (anche qui, e non) sfoggiate. A Benevento, però, il maggior responsabile della debacle è stato Pecchia, che spesso abbiamo applaudito nell’ultimo periodo in seguito alle brillanti ed audaci mosse operate, ma che ora, anche lui - così come i giocatori - ha finito i bonus a sua disposizione.
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Vabè, detto ciò, io non faccio l’allenatore ed immagino che il nostro tecnico abbia in mano la situazione e sia consapevole di quanto si sarebbe potuto e dovuto far meglio, anche e soprattutto in ottica futura. E proprio perché non c’è tempo di guardarsi indietro, bisogna già essere proiettati alla prossima. Domenica al Tardini arriva il Brescia, una squadra in salute ed piena lotta salvezza che proverà con tutte le proprie forze ad allontanarsi dalla zona playout. Il Parma si presenterà alla sfida senza lo squalificato Cobbaut e con più di qualche interrogativo sul conto di Balogh. Il centrale ungherese, autore di un buon girone di andata, pare essersi spento dopo la disfatta di Bari e da quel momento non ha più garantito quell’affidabilità mostrata nella prima metà di stagione. Se ad inizio anno lo ricordiamo per aver messo la museruola a Cerri contro il Como, giostrarsi le marcature su Pavoletti e Lapadula a Cagliari e giganteggiare al Meazza contro l’Inter in Coppa Italia, nel secondo rush vengono alla luce gli errori grossolani del San Nicola, la sconfitta di reparto con il Cosenza, lo scivolone contro l’Ascoli sul gol di Gondo ed ultima la marcatura venuta meno su Ciano a Benevento.
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Teniamo conto comunque che Balogh è un ragazzo di 20 anni ed ha già dimostrato di possedere grandi potenzialità in più occasioni, ma che probabilmente pecca ancora di inesperienza in alcuni frangenti e la Serie B, in questo, sa essere letale. Soprattutto se indossi una maglia come quella del Parma ed ogni errore può rivelarsi fatale ai fini del risultato che una piazza intera ed esigente come la nostra vuole ottenere in ogni gara. Potrebbe dunque esserci una nuova occasione per Circati? Il giovane 2003 nel giro dell’Under 21 scalpita, e con un Osorio ancora non al meglio della condizione Pecchia può ragionare sul suo impiego dal primo minuto contro le rondinelle. Ed insieme a lui chissà che non possa agire Delprato: con il Cagliari - anche se per pochi minuti - ha fatto vedere di poter tranquillamente gestire il ruolo con diligenza ed autorità, abbinando competenza tattica difensiva ad una naturale capacità di impostare l’azione da dietro. In questo caso uno tra Coulibaly e Zagaritis - con Ansaldi dirottato a destra, se venisse preferito il greco al laterale francese - la difesa potrebbe ovviare alle pesanti assenze di Valenti e Cobbaut.
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