La rivincita di D'Aversa e di un Parma che fa (e può) sognare

14.12.2019 22:39 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
La rivincita di D'Aversa e di un Parma che fa (e può) sognare
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Se in un anno e mezzo di Serie A hai vinto contro Inter, Roma, Napoli e hai pareggiato con Milan e Juventus qualcosa vorrà pur dire.
Questa sera abbiamo assistito all’ennesimo capolavoro di Roberto D’Aversa, un tecnico troppo spesso ingiustamente criticato, che (incredibilmente) sta riuscendo addirittura a migliorare l’avvio di stagione dello scorso anno. E dire che il Parma non ha mai avuto la rosa al completo a disposizione: oggi ad esempio mancavano Karamoh, Inglese, Kucka, Scozzarella, giocatori fondamentali per questa squadra, che a poco più di un quarto d’ora dall’inizio della gara contro il Napoli ha perso anche Andreas Cornelius.

Eppure il Parma ha ventiquattro punti, è settimo in classifica e ha dimostrato di potersela giocare a viso aperto contro tutte le avversarie di questo campionato. Certo, non si può vincere sempre. Ci sono partite in cui la squadra ha giocato male e non ha ottenuto risultati (molto poche), mentre in altre ha saputo emozionare per spirito battagliero, di sacrificio, e ha saputo divertire anche i suoi tifosi, alla faccia di chi dice che il Parma è solo catenaccio e contropiede. Per inciso, c’è chi con catenaccio e contropiede ci ha vinto Coppe dei Campioni e Coppe del Mondo.

No, questo Parma è molto di più. E’ un gruppo unito guidato da un condottiero ingiustamente sottovalutato: un giovane allenatore che ha vinto un campionato di C, uno di B e ha salvato una squadra che tutti davano per spacciata al primo anno di A. D’Aversa conosce i suoi uomini, crede in loro anche quando qualcuno storce il naso: gli ultimi due casi sono quelli di Brugman ed Hernani. I due centrocampisti sono stati spesso al centro della critica in questi primi mesi di stagione ma D’Aversa ha sempre creduto in loro, schierandoli anche se qualcuno iniziava a domandarsi il perché. Ebbene, oggi Brugman ha dominato contro un centrocampo da duecento milioni di euro e Hernani, seppur non scintillante come contro la Sampdoria, ha offerto una buona prestazione per sostanza e balistica. Ma di esempi ce ne sono a bizzeffe: Iacoponi sta giocando a livelli da top club, Gagliolo si è preso anche i complimenti di un pluricampione d’Europa come Alessandro Costacurta, Scozzarella è un play eccezionale, Cornelius, al netto degli infortuni, si è dimostrato un cannoniere affidabilissimo. E poi c’è Kulusevski, un ragazzino fenomenale che ha trovato l’ambiente ideale in cui esplodere. E se in una serata non brillante ti firma un gol e un assist cosa vuoi dire?

Questo Parma può sognare. Questo Parma fa sognare. Al momento sarebbe Europa ma sappiamo che il campionato è lunghissimo e in Serie A basta un nulla per ritrovarti risucchiato in un baratro senza uscita. Ora ci sarà un Brescia in rampa di lancio e si chiuderà un anno magnifico. E quale modo migliore per chiuderlo se non con tre punti?