Sassuolo, Carnevali sui settori ospiti: “Bisogna rispettare i tifosi ma ognuno deve fare il proprio prezzo”
Il direttore sportivo del Sassuolo Giovanni Carnevali ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di GR Parlamento nella quale ha toccato anche il tema dei biglietti del settore ospiti e della proposta di creare una commissione che si occupi di uniformare i prezzi: "Io ho sentito parlare di questa commissione voluta soprattutto dalla richiesta che è stata fatta dal Milan, ma io in questa commissione sicuramente non parteciperò. Innanzitutto dico una cosa più importante, bisogna avere rispetto dei tifosi, è chiaro che non va bene se tu per i tifosi soprattutto per quanto riguarda la parte dei club o meno quando vengono in trasferta, quando viene a giocare il Milan, l'Inter o la Juve, fare dei prezzi elevati, questo non è corretto perché i tifosi sono i nostri clienti e noi dobbiamo avere il massimo rispetto per cui non possiamo fare dei prezzi spropositati, però ognuno deve essere libero di fare il prezzo che vuole. Noi abbiamo giocato ieri con il Milan, se io devo mantenere lo stesso prezzo che vengono fatti per i nostri tifosi dove sono stati messi ieri allo stadio, non lo trovo corretto avere lo stesso prezzo per quando vengono i tifosi del Milan nel nostro stadio perché hanno una visione completamente diversa. Anzi, io penso che quei poveri tifosi che devono andare allo stadio San Siro al terzo anello in alto non dovrebbero pagare nulla, forse dovrebbero essere pagati per andare a vedere una partita, per cui ognuno faccia i suoi prezzi avendo sempre un'attenzione massima e rispetto nei confronti di tutti i tifosi. Però ognuno deve essere libero perché in base a dove li vai a mettere, a posizione, a tipo di stadio, a come vengono trattati, perché noi oggi quello che manca proprio in tanti stadi sono i servizi".
È il problema degli stadi...
"Esatto, però bisogna lavorarci e allora tante volte, io credo che qui c'è un discorso molto ampio che va dalla parte della politica fino anche alla parte nostra. Però penso anche che tante volte anche se lo stadio non è tuo, non è di proprietà, però bisogna fare degli investimenti all'interno per cercare anche di migliorarli. Però questo non ha niente a che vedere appunto con il mantenere gli stessi prezzi per i tifosi sia quando si gioca in casa sia quando si gioca fuori".
È mancato proprio il rispetto verso i tifosi nel voler portare una partita di campionato in Australia come Milan-Como?
"Sì, io sono assolutamente d'accordo, perché io credo che Milan-Como si debba giocare a San Siro e non necessita di andare a giocare in altre parti. Se lo si va a fare per due motivi, uno per promuovere il calcio italiano, non so quanto lo possiamo promuovere ad andare in Australia. La seconda per la questione di business economico, io credo che tante volte se noi tutti guardiamo sempre l'aspetto del denaro, anche se è un momento di difficoltà per cui dobbiamo fare molta attenzione, ma rischiamo di rovinare questo giocattolo, che è il giocattolo più bello che ci possa essere, giocare a calcio. Non dobbiamo mai perdere questo focus perché se non rischiamo, tra regole e tutto quello che esiste, si va a perdere un po' la realtà di questo giochino fantastico".
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