Chi si accontenta (non) gode: l’anatomia del K.O. contro la Lazio

17.12.2025 08:25 di  Bartolomeo Bassi   vedi letture
Chi si accontenta (non) gode: l’anatomia del K.O. contro la Lazio
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Quelli contro la Lazio potevano essere dei punti importanti per il percorso del Parma, ma il destino aveva altri piani per i crociati. Un primo tempo quasi da manuale dei ragazzi di Carlos Cuesta è stato prontamente buttato al vento nel finale da delle leggerezze e dalla poca cattiveria messa in campo, soprattutto contro una squadra che della rabbia sportiva sta facendo un proprio marchio di fabbrica. I ragazzi di Cuesta devono essere dei pesci rossi in questo momento, con una metafora direttamente da Ted Lasso; la sconfitta va analizzata per migliorare, e poi prontamente dimenticata per evitare che lasci ferite aperte.

Andando con ordine, il primo tempo dei crociati è stato molto attento. Una difesa molto ordinata unita a dei contropiedi abbastanza efficaci hanno portato il Parma vicino alla porta in diverse occasioni, e il rosso di Zaccagni è sembrato subito la manifestazione concreta di una grande occasione da non sprecare. Il secondo tempo si è però aperto, prima ancora che con una azione, con queste parole di Emanuele Valeri:
Si può rischiare. Serve anche la pazienza giusta per portare a casa punti buoni. Che siano uno o tre, sono sempre importanti”.
A DAZN, l’esterno crociato ha subito frenato l’entusiasmo, dichiarando a caldo di come anche solo un pareggio sarebbe stato importante. Questo è indubbio, ma su una situazione di undici contro dieci stona un po’ con l’atteggiamento che dovrebbe avere una squadra alla ricerca di punti.

E così il Parma è subito apparso con il freno a mano tirato, creando pochissime occasioni e non tirando praticamente mai in porta. Il simbolo di una ripresa povera di idee è stato Sascha Britschgi, di solito il più ispirato in spinta e propositività e sabato completamente ancorato alla retroguardia. Con il rosso a Toma Basic, il secondo della serata per i biancocelesti, è cambiato molto poco. Anzi, i laziali hanno trovato il gol decisivo e si sono aggiudicati i tre punti, dimostrando concretamente chi avesse voluto di più la vittoria. Una difesa comunque molto attenta si è trovata a dover scacciare giusto due cross di circostanza negli ultimi minuti, con Provedel che ha messo una toppa all’unica vera occasione avuta dal Parma, un tiro deviato di Estevez.

E forse proprio la mancanza di idee è stata la cosa più preoccupante. Perdere per un contropiede perché la squadra era sbilanciata a cercare con tutte le proprie forze il gol sarebbe stato un conto, perdere per una disattenzione gratuita è decisamente un altro. Anche nei piccoli dettagli si è visto un atteggiamento diverso rispetto a partite come Pisa e Verona, ovvero nella mancanza di esultanze o sguardi di intesa dopo tackle vinti o in passaggi più rischiosi. Le giornate storte capitano, e l’importante è rialzarsi e dimenticarle, e il Parma ha un’altra occasione molto ghiotta il 27 dicembre, in casa contro la Fiorentina.

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