Il lento stillicidio verso la discesa in Serie B. Che almeno sia utile per ritrovare serenità e unità di intenti

15.02.2021 23:59 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
Il lento stillicidio verso la discesa in Serie B. Che almeno sia utile per ritrovare serenità e unità di intenti
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il sesto ko in sette gare della gestione D'Aversa bis consegna ai tifosi l'amara consapevolezza che in questo momento il Parma farebbe fatica a vincere anche una partita con la versione crociata 2016/17, quella della promozione ai playoff dalla Lega Pro: scollata, sfiduciata, senza idee, con in campo dei vecchi leoni stanchi che non riescono più a ruggire, il nostro Parma si appresta al mesto ritorno in cadetteria dopo due stagioni a tratti esaltanti, ma sicuramente snervanti, per i troppi errori di programmazione commessi da ottobre a oggi. La gara con il Verona, forse una delle meno negative peraltro da parte del collettivo ducale, dimostra come semplicemente in questo momento la squadra non abbia le forze per mantenere un risultato positivo, per provare a reagire o in generale per giocare alla pari con una formazione di Serie A, a prescindere dal fatto che sia costava un decimo rispetto alla nostra. Come già scritto, il Parma è da tempo entrato in una "fase di paura" che non consente ragionamenti, che non consente pensieri, che paralizza e inibisce: e così le partite non si vincono. Dei problemi tecnici/emotivi parleremo più avanti, per ora limitiamoci a entrare nell'ordine di idee che qualcosa va cambiato e in modo strutturale.

Il Parma in questo momento non è squadra: e non parlo dei calciatori che si allenano a Collecchio, o meglio non solo di loro. Tra chi ha più volte fatto presente di volersene andare o comunque di considerare chiuso il proprio ciclo nel Ducato (qualche nome? Alves, Kurtic, Gervinho) e la spaccatura venutasi a creare con il ritorno di D'Aversa, tra chi avalla incondizionatamente le idee del tecnico e una società che è andata in un'altra direzione, specie sul mercato, anche a livello dirigenziale non si respira più l'armonia di un tempo. E si sa: Il pesce puzza dalla testa. L'arrivo di Krause ha portato una ventata di ambizione, fondi quasi illimitati e la sensazione di poter tornare a respirare l'aria pulita dell'alta classifica, ma in realtà ha prodotto soprattutto tanta confusione, una disunione mai vista da quando il Parma è tornato tra i professionisti e soprattutto la spaccatura di cui sopra. La ripartenza dalla B, che francamente a me pare inevitabile (ma spero ardentemente di sbagliarmi) c'è da augurarsi che almeno serva a questa: riportare tutti i rami societari a remare in un'unica direzione, perché il bene del Parma lo vogliono tutti, almeno a parole, ma non tutti sono disposti a scendere a patti o lasciare da parti i personalismi pur di sposare la linea imposta da paga gli stipendi. 

Ragazzi, non molliamo. FORZA PARMA.