I silenzi che fanno rumore: dopo tutto, nemmeno una parola? E se le cose vanno male, non prendiamocela con la sfortuna

Non è facile - anzi, tutt’altro - commentare quanto sta accadendo a questo Parma. Nonostante siamo sesti in classifica (che visti i trend mostrati nei recenti campionati non è neppure un piazzamento da disdegnare) aleggia un velo di scoramento tra i tifosi crociati. Neppure le lucine e gli addobbi natalizi sono riusciti a stemperare l’amarezza di trovarsi già staccati di 12 lunghezze dalla vetta ed a 9 punti dal secondo posto. Forse solo panettone e bollicine hanno addolcito questo finire di 2022, che sotto l’aspetto calcistico ci ha regalato ben poche gioie.

LEGGI QUI: Man rammaricato per la vittoria sfumata: "Dispiace per i tifosi, dovremo credere di più in noi stessi"

Ora però, senza star qui a parlare dei reali motivi per i quali il Parma continua a non convincere, preferirei soffermarmi su un altro discorso. Com’è possibile che in tutto questo tempo nessuno in società si sia presentato davanti alle telecamere per commentare l’andamento della squadra negli ultimi anni? Dall’inizio della gestione Krause, sportivamente parlando, si è andati a rotoli, questo è indubbio, ma io sono sempre stato tra quelli che, pur constatando gli insuccessi sul campo, avvalorava il fatto che la proprietà si prodigava nel fare sforzi - dal punto di vista economico - per rifondare la squadra e gettare le basi per un futuro roseo. Adesso però, questo non basta più.

RILEGGI ANCHE: A gennaio Baez può tornare in B: è conteso da Parma e Frosinone

Dopo la retrocessione, un campionato al limite della decenza ed un altro che - per il momento - non promette nulla di confortante, di fatto non si è detta una parola a riguardo, quanto meno dal punto di vista tecnico e di gestione sull'immediato visto il protrarsi di questa situazione. Al netto di una serie di sessioni di mercato fallimentari, di un andirivieni di nuove figure societarie (con la durata di un cambio di armadio) e con tutti i progetti palesati per la struttura del club (quali stadio, centro sportivo e settore giovanile) non sarebbe il caso di essere un po’ più partecipi nei confronti della piazza? Al di là delle uscite programmate, tra formalità di benvenuto per i nuovi ingressi dirigenziali, o conferenze ufficiali per la presentazione dei vari progetti, i tifosi auspicherebbero una maggior presenza da parte degli organi fondamentali con la stampa al fine di percepire una sorta di vicinanza ulteriore rispetto quanto avvenuto sinora. Ovvio che il club, al giorno d’oggi, ha motivo di esistere a 360°, anche per una propria sostenibilità nel tempo, ma il tifoso è prettamente interessato al quotidiano riguardante la Prima Squadra (maschile), e la voce di un presidente o di un direttore sportivo che risponde alle domande della critica contribuirebbe a creare quel collante che da tempo sta mancando tra piazza e società. Eventi ed iniziative servono, sono essenziali, ma rimangono marginali nel processo.

LEGGI ANCHE: Presentato il dossier di progetto dello Stadio Tardini: capienza finale di 21mila posti

Chiudo con una serie non indispensabile - e soprattutto non richiesta - di luoghi comuni e concause ad effetto domino, forse anche frutto dei bagordi delle Feste, ma che in questo momento paiono a tema:
Se in assenza di reali colpe vogliamo prendercela con la sfortuna - ammesso che questa possa esistere - allora non si può non riconoscere il fatto che la fortuna aiuta gli audaci. E se l’audacia è la virtù dei forti, evidentemente, questo Parma così forte non è…

Sperando che abbiate tutti trascorso un sereno Natale, ci tengo nuovamente ad augurare tutti i lettori di ParmaLive.com un buon anno all’insegna dei buoni propositi che puntualmente procrastineremo al 2024 (sperando che la promozione in Serie A non sia tra questi). Sempre e comunque Forza Parma!

RILEGGI ANCHE: PODCAST PL - Christmas edition: buon Natale da tutta la redazione di ParmaLive.com!