Pecchia, Chivu e Cuesta: tre allenatori in un anno, ora il Parma non vuole più cambiare
Il 2025 ha visto il Parma iniziare l'anno sotto la guida tecnica di Fabio Pecchia, poi un lungo filotto negativo ha portato la società ad optare per l'esonero per chiamare in panchina un "debuttante" tra i grandi come Cristian Chivu, ora già alla guida dell'Inter. E dopo la scelta nerazzurra di Cristian Chivu ecco che il Parma si è buttato su un profilo completamente a sorpresa, un nome che durante la scorsa estate era sconosciuto ai più e che mai aveva tentato l'avventura da primo allenatore: Carlos Cuesta.
Il giovane tecnico maiorchino si è tuffato con dedizione nel mondo Parma, ma sin dai primi giorni sulla panchina crociata ha dovuto far fronte a numerose defezioni nella rosa che ne hanno minato un rendimento finora al di sotto delle aspettative ma comunque in linea di galleggiamento, con il Parma, per ora, mai entrato nella zona rossa. La scelta di Cuesta è stata fino ad adesso quella di evitare stravolgimenti tattici o di filosofia calcistica, provando più lui ad abituarsi al calcio italiano anzichè portare il Parma ad un pensiero più internazionale come modo di fare calcio.
Viste le tante assenze offensive per lunghi tratti è stato un "prima non prenderle", che ha portato i crociati ad avere il peggior attacco della massima serie. Ora le soluzioni offensive sono tornare, è rientrato anche Circati nella linea difensiva e restano ai box soltanto Suzuki e Frigan, con un mercato alle porte che potrà sistemare una rosa che ha dato prova avere alcune lacune importanti. E se qualche giocatore pare essere in discussione, ciò che sembra ben salda è la panchina di mister Cuesta.
Dopo il doppio cambio da Pecchia a Chivu e dal rumeno a Cuesta, il Parma non ha intenzione di mollare facilmente la sua scommessa spagnola: servirà certamente fare meglio e portare a casa qualche punto in più per mettersi al riparo da eventuali pericoli del finale di stagione. La speranza è quella di potersi mettere al sicuro in tempi brevi, per poi vedere una squadra un po' più libera e tranquilla. E magari anche vedere qualcosa di più della mano del tecnico...
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