Con Chivu il Parma programma il futuro: Man-Bonny sacrificati di lusso e poi gli acquisti, cosa serve alla rosa per alzare l'asticella?

Il primo tassello per il futuro è stato posato: Cristian Chivu e il Parma sono sempre più vicini a proseguire insieme. Il rinnovo del tecnico romeno, che ha saputo dare identità e solidità alla squadra emiliana, è praticamente cosa fatta. Due anni di contratto a quasi un milione di euro a stagione. L’accordo è atteso per l’inizio della prossima settimana, quando il tecnico romeno e l'ad Federico Cherubini si incontreranno nuovamente per mettere nero su bianco e dare il via ufficiale al nuovo ciclo.
Un segnale chiaro da parte della società: continuità tecnica per alzare ulteriormente l’asticella dopo una stagione positiva ma che ha lasciato la sensazione di un potenziale ancora da esprimere pienamente. Con la guida tecnica confermata, ora è il momento di costruire. E per farlo, il Parma guarda sia dentro che fuori casa. Il primo tema caldo è quello delle uscite. In casa Parma si ragiona su alcune cessioni strategiche, con l’obiettivo di generare risorse da reinvestire sul mercato ma anche di liberare spazio per inserire nuovi profili più funzionali alla visione di gioco di Chivu.
I due nomi più caldi sono quelli di Bonny e Dennis Man. Il primo, attaccante classe 2003, è finito nei radar dell’Inter, che lo vorrebbe chiudere entro il 10 di giugno per inserirlo nella rosa che affronterà il Mondiale per Club. Una proposta importante potrebbe far vacillare il Parma, anche se la cessione non sarà svendita (la valutazione è sui 20 milioni). Per Man, invece, il discorso è più complesso. Dopo una stagione con luci e ombre, il talento romeno è ancora alle prese con l’altalena delle prestazioni. Il valore di mercato resta alto, e in caso di offerta congrua, da luglio in poi le porte per una nuova avventura potrebbero aprirsi. Due “sacrifici di lusso”, ma forse necessari per alimentare un mercato in entrata che si preannuncia oculato ma ambizioso.
In parallelo, alcuni innesti sono già certi. Il giovane Ordonez, classe 2004 prelevato a gennaio dal Vélez, sarà a tutti gli effetti a disposizione dalla prossima stagione. Così come Kouda, centrocampista di qualità che ha maturato esperienza in B con lo Spezia e che in estate tornerà alla base, per poi capire quale sarà il suo futuro. Anche il riscatto di Vogliacco è in dirittura d’arrivo, a testimonianza della volontà del club di dare continuità al nucleo forte dello spogliatoio. Con questi primi movimenti, e in attesa delle possibili ufficialità previste nella mini-finestra di mercato dal 1° al 10 giugno, Chivu e Cherubini iniziano a tracciare le linee guida per il futuro. Il modulo sarà un fattore determinante - e non è escluso che il tecnico romeno possa valutare un’evoluzione rispetto allo schieramento visto quest’anno - ma alcune esigenze appaiono chiare fin da ora.
In difesa, la partenza di Osorio apre un vuoto da colmare. Servirà un centrale affidabile, possibilmente con esperienza, per guidare un reparto che ha mostrato solidità ma che necessita di alternative credibili. Sulla corsia sinistra, l’instancabile Valeri ha bisogno di un ricambio all’altezza: un esterno capace di garantire profondità e copertura senza far calare la qualità. A centrocampo, la presenza di Ordonez, Sohm, Keita e Bernabé, oltre all'esperienza di Estevez e Hernani, offrono soluzioni interessanti, ma l’esperienza della scorsa stagione insegna che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo per quanto riguarda gli infortuni. Un innesto in mediana, magari duttile e con qualità nella gestione del possesso, potrebbe rivelarsi fondamentale. Davanti, l’eventuale partenza di Bonny aprirebbe le porte a un profilo diverso: meno centravanti puro, più seconda punta dinamica da affiancare a Pellegrino e Djuric. Un attaccante moderno, capace di creare spazi e dialogare con i centrocampisti, potrebbe rappresentare la chiave per sbloccare partite bloccate.
Il presidente Kyle Krause ha sempre dimostrato la volontà di investire senza dover necessariamente vendere. Tuttavia, l’idea di costruire un progetto sostenibile e duraturo passa anche attraverso scelte di mercato consapevoli e lungimiranti. Cedere oggi per crescere domani non è un passo indietro, ma un’evoluzione naturale in un percorso che punta all’eccellenza. Il Parma del futuro parte da una certezza chiamata Chivu, ma guarda avanti con ambizione. Tra conferme, giovani da valorizzare e innesti mirati, la squadra ducale vuole continuare a salire. Perché il traguardo non è solo restare competitivi, ma provare a diventare protagonisti... un passo alla volta.
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