Le grandi manovre in uscita e un mercato in entrata in ritardo: come interpretare l'operato del Parma?

09.08.2025 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Le grandi manovre in uscita e un mercato in entrata in ritardo: come interpretare l'operato del Parma?

Tra meno di un mese la sessione estiva di calciomercato sarà già in archivio. Per l'esattezza, restano esattamente 24 giorni per chiudere le operazioni in entrata e in uscita e completare le rose di una stagione che ormai è alle porte. Consapevoli di quello che è stato il mercato finora e in attesa di conoscere gli sviluppi futuri, l'operato del club ducale al 9 agosto apre a pareri contrastanti. C'è chi, giustamente, elogia un mercato in uscita condotto alla perfezione, ma anche chi, altrettanto legittimamente, non risparmia critiche per un ritardo nelle operazioni in entrata. Per meglio cogliere lo sviluppo del mercato gialloblu, proviamo a fare un passo indietro sulle prerogative di inizio sessione. 

A tracciare la linea era stato Cherubini, che aveva annunciato un innesto per ruolo in questa sessione di mercato. Fin da subito però, il principale tema del mercato del Parma ha riguardato le uscite. Diverse squadre avevano puntato gli occhi sui talenti più appetibili di un Parma che, seppur salvandosi all'ultima giornata, aveva messo in mostra profili interessanti. L'intenzione del club ducale, dagli albori dell'estate, è stata quella di aprire alla cessione di coloro che erano a Parma da più tempo, mentre son state respinte le proposte per chi è a Parma da poco o in cerca di riscatto nella prossima stagione. Per questo, le offerte per Suzuki, Bernabé e Leoni, in attesa di sviluppi, sono state rispedite al mittente. 

Lo stesso non è accaduto con giocatori come Sohm e Bonny, a Parma da diverse stagioni e in procinto di lasciare. Questa analisi racchiude i punti fondamentali dell'eccellente campagna trasferimenti in uscita condotta finora. I ducali sono riusciti a trovare una nuova sistemazione a quei giocatori a fine ciclo, è il caso di Mihaila e sarà lo stesso per il connazionale Man, ad un passo dal PSV, e allo stesso tempo sono riusciti ad incassare cifre importanti dalle cessioni di giocatori come Sohm e Bonny, che permettono di avere il potere economico per dire di no ad offerte intriganti per altri elementi della rosa gialloblu. Non solo quindi operazioni remunerative sulle cessioni, ma anche e soprattutto la capacità di rifiutare proposte importanti per elementi ritenuti praticamente incedibili.

Il mercato in uscita però non è finito e resta un cruccio della società, che in queste ultime settimane deve piazzare i tanti esuberi ancora presenti in rosa, soprattutto nel reparto offensivo. Veniamo però a ciò che accende i tifosi, ovvero il mercato in entrata. Il Parma, a poco più di una settimana dall'inizio della stagione regolare, è ancora un cantiere aperto. E' vero che Cuesta può contare sull'ossatura della passata stagione, ma le cessioni e l'infortunio di Ondrejka hanno accorciato una rosa finora arricchita solo da Ordonez e Ndiaye. Due colpi molto interessanti, ma che non possono bastare per completare un organico orfano di elementi importanti. 

Per questo, si lavora per rinforzarsi in altre zone del campo con altri innesti che verranno prelevati nelle prossime settimane. Detto ciò, considerando che si riparte con un nuovo allenatore e con un progetto rinnovato, forse chiudere in anticipo qualche innesto in più sarebbe stato intelligente. Le logiche di un mercato che termina a stagione iniziata complicano l'operato delle dirigenze sportive e a queste bisogna aggiungere l'esigenza di snellire una rosa troppo lunga. Ma il Parma è una società forte e per questo, nonostante queste complicanze, era lecito attendersi qualche rinforzo in anticipo rispetto al termine della sessione. Invece, Cuesta ha dovuto lavorare con chi c'era, con il solo Ordonez come innesto in gruppo fin dal ritiro. Una pecca importante per un nuovo ciclo che dovrà iniziare con il piede giusto e che per questo costringerà i nuovi innesti ad entrare nei meccanismi in tempi brevissimi.

Il rischio di partire con un organico incompleto e senza poter contare da subito sui giocatori appena arrivati era, con ogni probabilità, evitabile, soprattutto per la forza che il Parma targato Krause ha dimostrato in questi anni. Ora, con il tempo a disposizione che è sempre meno, ci si aspettano i grandi botti di fine mercato. Nel frattempo, l'assenza di Ondrejka sembra aver spinto il Parma a rivedere i piani iniziali e i recenti movimenti del club ducale sembrano lasciare presagire un passaggio al 3-5-2 classico. Cuesta ora sarebbe in cerca di un attaccante di profondità, capace di completarsi con Pellegrino, oltre che un centrocampista in più che possa completare la mediana. Il nuovo nome è quello di James, ma altre novità potrebbero trapelare nei prossimi giorni. Non ci resta che vivere con grande curiosità questo finale di calciomercato, che si preannuncia intenso per il Parma.