Sørensen dà corsa e dinamismo, ma il Parma aspetta anche i gol. Fiducia sì, ma servono segnali

Nelle prime giornate di campionato, Oliver Sørensen è stato impiegato con continuità da mister Cuesta, a conferma della fiducia che il nuovo tecnico crociato ripone nelle qualità del giovane centrocampista danese, classe 2002. Il suo ambientamento nella realtà del Parma, però, procede più lentamente del previsto: tanta corsa e dinamismo, ma poca incisività nelle giocate decisive e, soprattutto, nessun apporto concreto in termini di gol o assist.
Nonostante ciò, Sørensen rimane uno dei pochi centrocampisti in rosa (insieme a Bernabé) con le caratteristiche per incidere anche in fase offensiva. Lo dimostrano i numeri della sua carriera: prima di arrivare a Parma, con il Midtjylland ha disputato 132 partite, realizzando 16 gol e servendo 13 assist. Dati che raccontano di un giocatore capace di inserirsi con efficacia e di trovare con regolarità la porta o il passaggio decisivo. Dal punto di vista tattico può integrarsi efficacemente con Mandela Keita, che assicura copertura e intensità, e con Adrián Bernabé, che ha la capacità di uscire palla al piede dalle situazioni di pressing grazie alla sua tecnica. Questo equilibrio può offrire al centrocampista danese la possibilità di sganciarsi con maggiore libertà alla ricerca della conclusione o dell’assist. Un primo segnale di questa dinamica si è già intravisto a Cremona, dove Sørensen ha effettuato alcuni inserimenti interessanti, risultando però impreciso nella fase di finalizzazione.
Pur non avendo ancora lasciato il segno in termini di gol e assist, il danese si distingue per essere costantemente tra i giocatori che percorrono più chilometri a partita, un chiaro indicatore di dinamismo e generosità che non passano inosservati. La sua capacità di coprire ampie zone del campo rappresenta una risorsa tattica preziosa, soprattutto nelle gare in cui il Parma è chiamato ad alzare il ritmo e a pressare alto. È però nella fase offensiva che la squadra deve ritrovare con maggiore continuità la via del gol, e in questo processo il contributo dei centrocampisti risulta fondamentale. Cuesta è consapevole del potenziale realizzativo di Sørensen e continua a concedergli spazio per favorirne l’integrazione nel sistema di gioco. Tuttavia, servono segnali concreti di crescita, a partire dalle prossime due sfide decisive al Tardini contro Torino e Lecce.
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