Parma scolastico e prevedibile: è il momento di puntare su Oristanio. Cuesta non può più aspettare

La partita contro lo Spezia in Coppa Italia rappresentava un'occasione: contro un avversario più che alla portata, il Parma poteva e doveva ritrovare una vittoria che restituisse entusiasmo e consapevolezza in vista del Torino, oltre che testare qualche elemento che finora non aveva trovato a spazio. La squadra di Cuesta c'è riuscita solo a metà: qualcuno si è messo in mostra, Pellegrino ha ritrovato il gol, ma la prestazione individuale e collettiva non è stata all'altezza. Diversi hanno puntato il dito sulle amnesie di un reparto difensivo distratto, ma non è questo a preoccuparmi. Si trattava di una gara di Coppa, contro un avversario di Serie B, in un Tardini poco affollato a causa degli orari improponibili: questo potrebbe aver abbassato la soglia dell'attenzione, portando a disattenzioni che, per quanto gravi, son convinto rimangano circoscritte alla gara di mercoledì. Ciò che mi spaventa è l'enorme difficoltà nel gestire con efficacia la manovra: un difetto che accompagna la squadra di Cuesta da inizio campionato e che si ripresenta di partita in partita. Contro lo Spezia, anche prima dell'espulsione di Plicco, il Parma si è abbassato e non è più riuscito a ribaltare il fronte con azioni manovrate. La squadra di Cuesta aveva il compito di gestire il risultato e chiudere il match, sfruttando la sua indiscussa superiorità, e invece ha tenuto lo Spezia a galla, permettendogli di rientrare in partita grazie agli episodi.
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L'ingenuità di Plicco non scagiona i compagni e evidenzia i difetti in fase di possesso di questo Parma. Dei cinque gol realizzati finora, ben quattro nascono da calcio piazzato, mentre solo uno è arrivato su azione, l'incornata di Pellegrino su cross di Valeri contro il Pescara. Quest'ultima soluzione funziona e anche con la Cremonese ha portato al palo dell'attaccante argentino, ma non può essere l'unica per riuscire a costruire occasioni concrete. Gli avversari ormai sanno che, disinnescando i cross dell'esterno, tolgono la principale soluzione ai ducali e anche nelle ultime uscite hanno lavorato per limitare l'ex Cremonese. Il problema principale quindi resta il giro palla della squadra di Cuesta: la manovra è lenta, elementare e prevedibile. Per questo, quasi tutte le azioni pericolose del Parma nascono da riaggressione e transizione rapida, come capitato più a volte a Cagliari e anche a Torino. In questo aspetto è evidente la mano di Cuesta, che fin dal primo giorno ha individuato questi aspetti come fondamentali per il suo Parma, ma non può bastare e soprattutto difficilmente può essere efficace per tutti i novanta minuti.
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Servono quindi nuove soluzioni, a partire dalla gara di lunedì contro il Torino. La sfida contro i granata può rappresentare un piccolo spartiacque: un risultato positivo può lanciare i crociati, una sconfitta rischia di destare un po' di malcontento. A mio avviso, non dovrebbe essere così: per me è ancora presto per trarre conclusioni sul Parma di Cuesta, l'allenatore spagnolo ha ancora tempo a disposizione per plasmare il suo Parma, ma un risultato negativo potrebbe minare la serenità dell'ambiente. In una partita così delicata, serve qualcosa di diverso per far male alla squadra di Baroni. L'asso nella manica di Cuesta potrebbe essere Gaetano Oristanio, in una strana coincidenza del destino: il Torino infatti ha seguito l'ex Venezia per tutta l'estate, ma alla fine è stato il Parma a fare l'affondo decisivo e ora il tecnico spagnolo ha il compito di accendere il talento del classe 2002. Per ora, Oristanio è sempre partito dalla panchina in campionato: poco più di mezz'ora contro l'Atalanta, dentro all'intervallo a Cagliari e appena 22 minuti a Cremona, mentre in Coppa non è nemmeno subentrato.
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Lunedì potrebbe esser la sua partita: il Parma ha bisogno di lui e lui ha bisogno di spazio e continuità. Le qualità del ragazzo non si discutono, ma per riuscire ad esprimersi al meglio ha bisogno di sentire totale fiducia. Solo così riuscirà a fare il definitivo salto di qualità: per l'ultimo step, deve essere meno incostante e ancor più decisivo con gol e assist. Parma può esser la piazza giusta, anche perché in questo momento c'è davvero bisogno dei suoi colpi. Le difficoltà sopracitate potrebbero trovare in Oristanio una delle possibili soluzioni: la capacità del fantasista di giocare tra le linee o anche di creare superiorità sulla corsia possono dare imprevedibilità al Parma. I suoi movimenti possono favorire le imbucate dei centrocampisti, su tutti Bernabé, e i suoi dribbling possono rompere le linee della difesa avversaria. Ecco perché il Parma non può più farne a meno: Cuesta deve trovare la giusta collocazione per lui e a sua volta Oristanio deve assumersi qualche responsabilità in più, perché ha le qualità per essere protagonista. La gara contro il Torino è una ghiotta occasione: questo può essere il momento giusto, perché aspettare?
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