Nasce il Parma di Liverani: addio ali offensive, qualità e fantasia al comando

22.08.2020 20:18 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Nasce il Parma di Liverani: addio ali offensive, qualità e fantasia al comando
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E' rottura totale col passato. Il Parma, a quanto pare, ha infatti deciso di cambiare completamente pagina, affidandosi all'emergente Fabio Liverani dopo quattro anni di Roberto D'Aversa. Pragmatico, concreto, tradizionalista e "risultatista" il secondo; propositivo, moderno, amante del bel gioco il primo. Due modi totalmente diversi di intendere e vivere il calcio, che probabilmente spaccheranno in due anche i tifosi gialloblù.

I DUE PARMA DI D'AVERSA - Il tecnico abruzzese ha costruito le proprie fortune sul 4-3-3, modulo che ha interpretato in modi diversi nei suoi due anni di A: puntando principalmente su attenzione in fase difensiva, contropiede e verticalizzazioni immediate nel primo anno; affidandosi ad un gioco più complesso e articolato nella stagione appena conclusa, per sfruttare al meglio la maggiore qualità a propria disposizione. 

IL CREDO DI LIVERANI - Liverani opterà, invece, quasi sicuramente, per il collaudato 4-3-1-2, il modulo che ha fruttato al Lecce la quasi totalità dei punti conquistati nell'annata 2019-2020. Non ci sarà dunque più spazio per le ali offensive alla Gervinho e alla Karamoh, mentre saranno fondamentali regista e trequartista (ruolo, quest'ultimo, in cui ad oggi il Parma appare praticamente scoperto, eccezion fatta per Sprocati e per l'adattabile Brugman). Almeno teoricamente, sarà un Parma più frizzante, che proverà a giocare maggiormente la palla, a costruire dal basso coi centrali difensivi e a spingere di più coi terzini. Certo, rispetto a quanto accaduto a Lecce, il vincitore della Panchina d'Argento dovrà cercare di fare molto meglio a livello difensivo: per ottenere la salvezza, infatti, sarà sì necessario segnare, ma soprattutto tentare di subire meno reti possibili. Per questo motivo, magari, Liverani penserà a qualche variazione tattica per garantire alla squadra una maggiore solidità e compattezza, anche se il suo credo calcistico rimarrà principalmente quello di "di provare sempre e comunque a vincere, a prescindere da chi si ha davanti", anche perché "la regola del VAR non permette più di difendere in maniera spigolosa in area, tirare le maglie, cosa che prima passava quasi inosservata. Difendendosi negli ultimi sedici metri, prima o poi chi ha qualità può creare un episodio che spacca la partita". 

PUNTI IN COMUNE - Anche se non si direbbe, qualche punto in comune tra Liverani e D'Aversa, c'è, e non si tratta solo della giovane età. Entrambi credono infatti fermamente nell'importanza del gruppo: se tutti aiutano tutti, soprattutto in fase di non possesso, alla lunga emergono anche le qualità del singolo. Altro aspetto su cui sia uno che l'altro puntano tanto è quello mentale: Liverani, tra l'altro, ha addirittura conseguito il patentino da allenatore con una tesi dal titolo "Approccio e gestione psicologica di una squadra di calcio", pertanto si può ben immaginare quanto il tecnico ex Lecce creda nell'importanza della testa ("Quando la testa c’è, tutto quello che fai con entusiasmo con professionalità ti viene bene, al contrario, quando la testa non c’è, tutto diventa più pesante. E’ la mente che ti porta a fare qualcosa di straordinario”). Vedremo se "l'effetto Liverani", così come l'ha definito l'ex crociato Lapadula, lascerà un'impronta a Parma così come fatto dal predecessore D'Aversa.