Rebus panchina, l'attesa logora soltanto chi non ha pazienza. Palla...a Cherubini per una scelta da progetto pluriennale

15.06.2025 00:00 di  Simone Brianti   vedi letture
Rebus panchina, l'attesa logora soltanto chi non ha pazienza. Palla...a Cherubini per una scelta da progetto pluriennale
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© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

In un calcio che corre, spesso più veloce del buonsenso, c’è chi sceglie di rallentare. Di aspettare. Di ponderare. A Parma, da qualche giorno, la panchina è vuota. L’addio di Cristian Chivu - volato all’Inter dopo l’impresa salvezza con tanto di applausi finali - ha aperto una fase di riflessione profonda. Eppure, l’aria che si respira in casa crociata è tutt’altro che tesa. Non c’è ansia, non c’è affanno. Piuttosto, si avverte la consapevolezza di chi ha capito che correre senza una direzione è più pericoloso che fermarsi a scegliere la strada giusta.

La società, con in testa il CEO Federico Cherubini, ha tracciato una linea chiara: niente fretta, serve visione. Non si cerca un nome da prima pagina, ma un profilo coerente con un’idea di calcio e di progettualità. Un allenatore che possa rappresentare non soltanto una guida tecnica, ma anche un architetto di lungo corso, capace di costruire, modellare, attendere e far crescere. Tanti i nomi usciti in queste settimane: da Palladino a De Rossi passando per Gilardino, Vanoli, Giampaolo, ma attenzione anche a un'eventuale pista estera... al di là del nome, però, è importante il profilo perché l'idea della società è quella di iniziare un progetto pluriennale.

La parola chiave è "progetto". Un termine spesso abusato, ma che in questo contesto ha un valore autentico. Il Parma, dopo la salvezza sofferta ma meritata, vuole stabilizzarsi in Serie A, evitando i saliscendi recenti e ricostruendo una solidità tecnica e societaria. È per questo che la scelta del nuovo allenatore diventa centrale: sarà la figura da cui ripartire, attorno alla quale costruire il mercato, il modulo, le gerarchie. E sarà soprattutto il riferimento con cui lavorare in sintonia per più stagioni. Krause, fin dal suo arrivo, ha parlato di Europa. Un traguardo ambizioso ma non impossibile, purché si arrivi passo dopo passo, mattone dopo mattone. E per quanto possa sembrare banale, è proprio l’attesa il segnale più chiaro di maturità. Un’attesa che, come recita il vecchio adagio, logora soltanto chi non ha pazienza. I tifosi fremono - e come dar loro torto - ma anche loro sanno che a volte serve respirare a fondo prima di accelerare.

La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva. Non perché si debba correre, ma perché il tempo delle valutazioni si avvicina alla sua naturale scadenza. Da lì partirà tutto il resto: la valutazione della rosa, il mercato, le amichevoli estive. Nel calcio d’oggi, dominato da click e scelte impulsive, il Parma prova a distinguersi con una virtù antica: la calma. E se è vero che essa appartiene ai forti, forse da queste parti si sta già costruendo qualcosa di importante. A fari spenti, ma con idee luminose.

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