Visioni opposte: il Parma scommette su Cuesta, l'Italia si affida a Gattuso e Baldini. Un motivo in più per guardare con orgoglio al progetto crociato

Se non sono le due notizie più sorprendenti del calcio italiano dell'ultimo mese, poco ci manca: un mese fa il Parma affidava la sua panchina a Carlos Cuesta, classe 1995, nessuna esperienza come primo allenatore ma un background nei principali campionati europei, oggi la FIGC ha annunciato di aver affidato la panchina della nazionale Under a Silvio Baldini, 66 anni e reduce dalla vittoria dei playoff di Serie C con il Pescara.
Due visioni diametralmente opposte del calcio italiano, con il Parma che scommette su un giovane allenatore, scommette su sè stesso e guarda al futuro, mentre la federazione si affida al pragmatismo di tecnici come Gattuso, per la nazionale maggiore, e appunto Baldini, per la formazione Under 21 che da anni fallisce l'appuntamento con la qualificazione alle Olimpiadi, e di recente eliminata ai quarti di finale degli Europei dalla Germania.
Chi avrà ragione? Soltanto il campo potrà dirlo, ma da appassionato dei colori gialloblu non si può che essere orgogliosi e affascinati dal coraggio con cui il Parma si sta gettando in questa nuova stagione, con la forza di chi crede nel proprio progetto e scommette sulla forza delle proprie idee con uno sguardo deciso al lungo termine e ad una crescita ponderata che magari richiederà più tempo, ma che porterà i suoi frutti. Dall'altro canto una federazione che non può più sbagliare dopo aver fallito tanti appuntamenti importanti e che di fronte ad un nuovo bivio ha scelto la via più comoda, quella dell'usato sicuro, quella che può dare il risultato immediato e salvare diverse poltrone, ma allo stesso tempo quella che non guarda troppo al futuro, con una programmazione che va di ciclo in ciclo, fine a sè stessa.
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Un motivo in più per gettarsi con entusiasmo e curiosità nella nuova stagione crociata, con il Parma che rappresenta sempre più una rarità in un calcio italiano che pare guardare più al passato che al futuro. E dopo anni di mancati Mondiali e appuntamenti falliti, forse il Parma potrà fare scuola anche a chi decide a livelli più alti.
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