Rapporto ritrovato coi tifosi, pochi tweet, zero proclami e tanti fatti: quest'anno è tutta un'altra musica

06.09.2022 00:00 di Vito Aulenti Twitter:    vedi letture
Rapporto ritrovato coi tifosi, pochi tweet, zero proclami e tanti fatti: quest'anno è tutta un'altra musica
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Il Parma targato 2022-2023, pian piano, sta conquistando tutti. Ma proprio tutti eh, persino gli scettici che pensavano di rivivere il (terribile) film delle ultime due stagioni. L'entusiasmo è palpabile tra i tifosi, che sia col Cosenza che col Genoa hanno dato una nuova grandisisma prova d'amore, restando accanto alla squadra con un affetto e una passione davvero lodevoli. Se la memoria non mi inganna, un pubblico gialloblù così bello, numeroso e caloroso non si vedeva da tempo. E il merito, diciamolo chiaramente, è in primis di mister Fabio Pecchia, che dopo due campionati disastrosi, è riuscito in pochissimo tempo a rendere squadra un'accozzaglia di ottime individualità: una conquista non da poco per l'ex tecnico della Cremonese, che peraltro si sta rivelando in grado di coinvolgere tutta la rosa (come confermano gli impieghi dal 1' di Coulibaly e Circati, e l'ingresso col Genoa di Zagaritis) e di tirare fuori il meglio da ognuno (vedi Oosterwolde, che fino alla prima amichevole di luglio era considerato inadatto al calcio italiano, o se preferite Mihaila, mai così deciso e decisivo da quando è in Emilia).

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Bravo, anzi, bravissimo Pecchia, dunque, ma credo che due righe vadano spese anche per promuovere a pieni voti - almeno per quanto visto fino ad oggi - la nuova linea della società: molta più comunicazione e meno misteri, pochissimi tweet e molto più lavoro, zero proclami e tanti fatti. L'anno scorso, ad esempio, ci è toccato - ahinoi - leggere su Twitter: "Let’s win the Coppa Italia" e sentire in conferenza stampa: "Sappiamo cosa fare per vincere la B": paroloni buttati lì che poi si sono rivelati ben lontani dalla cruda realtà (eliminazione immediata in coppa e dodicesimo posto in campionato). Quest'anno pare che la musica sia cambiata per davvero anche ai piani altissimi, e questo è un gran bene per tutti, in primis per lo stesso club, adesso molto più consapevole di quelle che sono le insidie del torneo cadetto e dei passi da fare per superarle. Bene così.

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