Primi segni del Parma di Pecchia: intensità e pressione, con uno Juric in grande spolvero. Ma dal mercato manca ancora parecchio

20.07.2022 00:00 di Niccolò Pasta Twitter:    vedi letture
Primi segni del Parma di Pecchia: intensità e pressione, con uno Juric in grande spolvero. Ma dal mercato manca ancora parecchio
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Il primo test contro la Sampdoria dello scorso sabato ha lasciato delle buone sensazioni. Il primo tempo del Parma di Fabio Pecchia, il Parma 'dei titolari' (almeno ad oggi) ha dimostrato come i crociati possano giocarsela quasi alla pari con un club di Serie A, che lotterà per la salvezza, ma che resta di Serie A. Dopo le fatiche di Pejo e in attesa della seconda parte del ritiro a Pinzolo, il Parma di Pecchia riparte da quei primi 45' dell'amichevole di Temù, dall'ottima gestione del pressing, dai primi tentativi di azione manovrata e dalla buona intensità messa in mostra dai crociati. 

Chiaro che al 16 di luglio tutto ciò che viviamo e vediamo valga quel che valga, ma dopo un dodicesimo posto in Serie B e una stagione da incubo, anche un piccolo passetto in avanti o una prima idea di gioco vale la pena di essere sottolineato. Mister Pecchia sta lavorando e ha lavorato tanto con il suo gruppo in questi primi giorni: tante richieste, chiare, interessanti, e un buon lavoro anche sui singoli reparti, con indicazioni precise per quello che il nuovo allenatore del Parma vorrà vedere. Da questi primi giorni, dal mio punto di vista, sono 3-4 i giocatori che sono emersi: Stanko Juric, il migliore in campo contro la Sampdoria e sempre più in crescendo dopo una buona seconda parte di stagione nello scorso campionato, Nahuel Estevez, già leader e diga nel centrocampo crociato, il giovane Nathan Buayi-Kiala, che nei minuti in cui è stato utilizzato in allenamento nelle partitelle in famiglia o in esercizi di pressione mi ha rubato l'occhio, e Roberto Inglese, che contro la Sampdoria mi è piaciuto e che speriamo possa essersi messo alle spalle due anni disastrosi, per vari motivi. Il Roberto Inglese calciatore lo conosciamo tutti, è un top nel suo ruolo, soprattutto in Serie B: è completo, sa segnare in ogni modo, sa giocare bene con e per la squadra, ma è ancora quel giocatore? Per il Parma e per mister Fabio Pecchia sì, motivo per cui si sta provando a puntare e tanto sull'ex Chievo, che ci auguriamo possa tornare quel giocatore che era, che per il Parma vorrebbe dire almeno 15-20 gol. 

Ma in tutto questo il mercato svolge ancora un ruolo primario. Questo Parma è competitivo così com'è per sperare in una promozione diretta? Onestamente io non credo, ma come per le amichevoli al 16 luglio anche il mio parere vale quel che vale. Penso che in difesa manchi qualcosa, specie sulla sinistra, considerando la giovane età di Oosterwolde e il ruolo di Zagaritis, che per un anno e mezzo non ha mai giocato. A centrocampo vedo un Parma forte, completo, equilibrato: poche squadre possono contare su un Estevez, su questo Juric, su Bernabé e su Schiattarella, che se al top di forma in Serie B sa come fare la differenza. Davanti, invece, io credo che serva mettere mano. Pecchia ha chiesto due esterni, almeno, dando per scontata la permanenza di Man e Mihaila, ma a livello di 9 il Parma è al completo? Di Inglese abbiamo già parlato: la società crede in lui e nel suo riscatto, motivo per cui almeno in questa fase non è alla ricerca di una punta. Peraltro in quel ruolo può giocare anche Adrian Benedyczak, che con un anno in più di esperienza sicuramente potrà fare ancora meglio. Resta un rebus Gennaro Tutino, un bravo attaccante ma che in questo Parma è ancora alla ricerca della giusta collocazione: prima punta? Esterno sinistro? Seconda punta? Pecchia lo sta provando un po' ovunque ma la sensazione è che se dovessero arrivare offerte l'attaccante potrebbe partire, magari per un profilo più funzionale.

I prossimi giorni, comunque, saranno interessanti anche dal punto di vista del mercato. Pecchia ha valutato la rosa in questi primi 15 giorni ed è pronto a stilare la sua lista degli incedibili, dei cedibili e degli ingressi: ora la palla passa al direttore Pederzoli e al capo scout Notari, che stanno gestendo in maniera saggia questa sessione di mercato, ma che ora sono chiamati agli ultimi passi per completare la rosa.