Mai fidarsi della Roma, anche quando ha tanti acciaccati. All'Olimpico poche gioie: un tabù da sfatare

19.11.2020 19:00 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Mai fidarsi della Roma, anche quando ha tanti acciaccati. All'Olimpico poche gioie: un tabù da sfatare
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Cominciamo ad entrare nel clima di Roma-Parma, gara che segna la ripresa del campionato dei crociati dopo la pausa per le Nazionali. Pausa che per i crociati è stata fruttuosa, dal momento che sono stati recuperati diversi infortunati, al di là dello stop dell'argentino Valenti. L'altro giocatore ancora fuori è il romeno Mihaila, che però ormai è sulla via del recupero. Ciò consegna a Liverani finalmente la possibilità di scegliere, cosa che finora non ha mai praticamente potuto fare. Sarà interessante capire quale sarà il modulo con cui il Parma sceglierà in campo, che scelte verranno fatte in difesa e a centrocampo, e se ci sarà spazio per Cornelius, che ieri ha finalmente ripreso ad allenarsi a pieno regime. Attenzione però alla Roma. Vero è che i giallorossi in questo periodo sono stati falcidiati dal Covid - e contro il Parma sarà ancora assente Dzeko - ma è altrettanto vero che la formazione di Fonseca è sin qui una di quelle che esprime il miglior calcio in Italia. Il centrocampo formato da Veretout e Pellegrini è uno dei più validi di tutto il campionato, e l'armeno Mkhitaryan è in grande forma, come testimoniato dalla sua tripletta nell'ultima gara. Insomma, la Roma avrà pure diversi assenti, ma sarà tutt'altro che una gara facile, anzi.

Inoltre, quando il Parma va a far visita alla Roma, la cabala sembra decisamente ostile alla formazione emiliana. Su ben ventisei precedenti all'Olimpico (in gare di campionato), solo in una circostanza gli emiliani sono riusciti a strappare i tre punti. Era il 13 aprile 1997, il Parma vinse 1-0 con gol di Crespo, e la squadra gialloblu allora allenata da Ancelotti sarebbe arrivata seconda in campionato ad un soffio dalla Juventus (dove peraltro, nello scontro diretto, finì 1-1 con un rigore molto dubbio concesso ai bianconeri). Non l'auspicio migliore, statistiche alla mano. Ma questo tabù da sfatare può essere al tempo stesso una motivazione in più per fare bene.