Due settimane per rialzare la testa: accantonare subito la figuraccia, c'è un Tardini da riconquistare
Sconfitte come quella subita sabato contro la Lazio sono difficili da cancellare. Una vera e propria debacle, tanto incredibile quanto rara. Il Parma non ha solo buttato via l'occasione di fare tre punti e trovare continuità, ma ha mostrato tutte le sue fragilità, scoprendone anche qualcuna nuova. Non solo sono emerse le enormi criticità in fase di costruzione, ma anche una pericolosa difficoltà nel leggere la partita e restare concentrati. Perdere in questo modo lascia qualche cicatrice e inevitabilmente la gestione delle prossime due settimane sarà molto delicata per Cuesta e il suo staff. Inevitabile ribadire come una mazzata così possa incrinare le certezze che questo gruppo, tra mille difficoltà, stava cercando di costruire. Ancora una volta infatti, dopo una vittoria pesante come quella di Pisa, è arrivata una sconfitta. Questa volta con un tonfo clamoroso. Ma ad allarmare non è solo la mancanza di continuità, quanto più l'impatto che la figuraccia di sabato può avere su questo gruppo.
Il Parma infatti è finito inevitabilmente sulla bocca di tutti, scatenando la rabbia dei suoi tifosi. Una frustrazione che non si vedeva dalla contestazione dopo la sconfitta di inizio anno solare contro il Lecce, quando la squadra allora allenata da Pecchia perse uno scontro diretto pesante scivolando in zona retrocessione. Tutto il Tardini ad un anno di distanza è tornato a fischiare, dopo un avvio di stagione durante il quale aveva sempre dimostrato grande vicinanza alla squadra nonostante qualche difficoltà. L'evoluzione della partita di ieri però ha portato i tifosi a superare il limite di sopportazione, a seguito della pesante umiliazione subita dalla squadra sul campo. Con l'ultima vittoria al Tardini che risale a fine settembre e due sconfitte consecutive interne, ora i crociati hanno qualcosa da farsi perdonare ed sono chiamati a riconquistare la fiducia del proprio pubblico.
Ecco perché la sfida contro una Fiorentina sempre più in crisi diventa ancora più incandescente. Due squadre che vivono un momento difficile, in cerca di riscatto e a tutti gli effetti coinvolte nella spietata lotta per non retrocedere. Ingredienti perfetti per una partita di grande tensione e di difficile gestione dal punto di vista emotivo. Al di là di ogni tatticismo, sarà quindi fondamentale prepararsi al meglio a livello di mentalità e Cuesta ora ha di fronte a sé due settimane di complicata gestione. Il compito è di risollevare una squadra con le ossa rotte e il morale a terra, che non ha nemmeno la possibilità di rialzarsi subito, visto che non tornerà in campo prima del 27 dicembre. Bisognerà quindi tirare fuori carattere e personalità da un gruppo giovane e ferito. Cuesta quindi si troverà a dover gestire una delle situazioni più delicate da quando allena, con un po' di pressione addosso e soprattutto con la necessità di cancellare questa figuraccia. Bisogna toccare le corde giuste, per rialzare la testa subito.


