Ma questa squadra è la stessa vista a Crotone? Sarà troppo tardi? Lo scopriremo a Firenze, dove la prima daversiana impresa si concretizzò

05.03.2021 00:45 di Alessandro Tedeschi Twitter:    vedi letture
Ma questa squadra è la stessa vista a Crotone? Sarà troppo tardi? Lo scopriremo a Firenze, dove la prima daversiana impresa si concretizzò
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E' passato forse un anno dall'ultima prestazione convincente tanto quanto quella messa in campo ieri contro l'Inter. Il Parma non metteva in campo quella grinta e voglia di attaccare tutti i palloni da prima che scoppiasse la pandemia di Covid-19, quando il Parma era sesto in classifica a quota 35 punti. Poi il buio della seconda parte di stagione 2019/2020 ed il nero più totale delle prime ventuno/ventidue partite del campionato in corso. Dopo la prestazione offerta contro l'Inter la domanda sorge spontanea: ma era la stessa squadra che è scesa in campo a Crotone, oppure in casa contro il Torino o il Bologna? Sette giocatori su undici erano in campo sia a Crotone che ieri al Tardini, ma l'atteggiamento e la voglia di giocare la partita sono stati completamente diversi e quello di ieri è il Parma che vogliamo e dobbiamo vedere fino a fine campionato, nelle restanti tredici partite e a partire dalla trasferta di Firenze.

Sarà troppo tardi? A dirlo sarà il campo, ma di certo il Parma non deve e non può lasciare nulla di intentato. La squadra vista ieri in campo, con il recupero degli attaccanti ed un minimo di fortuna, che va ribadito, quest'anno è sempre mancata, può giocarsela contro chiunque e su qualunque campo. 15 punti sono di certo pochissimi, ma le altre non corrono e qualcuna davanti pare rallentare. Non ci dovrà essere spazio per recriminazioni, di pensare a quel che sarebbe potuto essere credendoci un po' di più ed invece non è stato. 

Gli errori ci sono stati, è evidente e sotto gli occhi di tutti, ma non è tempo di cercare colpevoli o ulteriori alibi. Alla venticinquesima forse abbiamo trovato il vero Parma 2020/2021 e dovrà provare a fare tutto ciò che ancora si può fare per tentare l'ennesima impresa, perché come abbiamo già visto qualche anno fa le stagioni possono decidersi e cambiare il loro destino anche a pochi minuti dal termine dell'ultima giornata. E soprattutto perché un organico come quello crociato non è un organico da retrocessione: ne ho sempre avuto la consapevolezza e da oggi ne ho la certezza. Peccato siano serviti sei mesi di troppo per trovare la quadra. Ma ora è già tempo di pensare a Firenze, dove la prima impresa di D'Aversa si concretizzò e dove l'ultima si spera possa iniziare a prendere vita.