PL - Serena: "Il Parma crescerà. Serve fiducia: i frutti si vedranno nella seconda parte della stagione"

Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia arrivato soltanto ai calci di rigore al Tardini contro lo Spezia, l'ex difensore di Inter e Parma, Michele Serena, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com, commentando la prestazione dei crociati e facendo il punto sulla squadra di Cuesta. Nel corso della chiacchierata ha anche avuto modo di parlare del prossimo impegno di campionato contro il Torino. Di seguito le sue parole:
Il Parma passa contro lo Spezia solo ai calci di rigore. Si aspettava che la squadra di Cuesta potesse fare così tanta fatica?
"Dipende, perché si deve pensare che quando si giocano queste partite si fanno diversi cambi a livello di formazione. Alla luce delle decisioni al riguardo, le sorprese potevano essere dietro l'angolo, ma penso che, alla fine, l'importante sia stato superare il turno, anche se giunti ai rigori. Qualche calo di attenzione ci può stare, ma l'essenziale è sempre proseguire il percorso nella competizione".
A incidere sulla partita anche il rosso diretto estratto a Plicco. Da allenatore, cosa avrebbe detto ad un suo giocatore così giovane dopo questa espulsione?
"Ricordando l'età così giovane, perché si tratta pur sempre di un classe 2007, direi che è tutta esperienza da accumulare e che gli servirà per il futuro. Ovviamente non può conoscere certi comportamenti e comincerà a conoscerli con il tempo: un diciottenne ha tutta una vita davanti per poterlo fare. Penso che questo rosso il ragazzo se lo ricorderà per un bel po' e son sicuro che ne potrà fare solo che del tesoro".
Lovik non ha convinto, mentre Britschgi ha lanciato segnali incoraggianti ma ha ancora bisogno di tempo. Cosa ne pensa di questi ragazzi, anche loro molto giovani?
"In generale, penso che ciò che manca nella cultura calcistica italiana è dare del tempo a dei ragazzi giovani. Penso sia normale che dei ragazzi di quest'età possano non essere pronti, ma direi che prima devono passare sotto un percorso di crescita obbligatorio. Detto questo, bisogna lasciargli il tempo di farlo, con ciò che ne consegue. Essendo ancora a settembre, dare dei giudizi credo sia prematuro: è necessario avere pazienza, molta pazienza, per permettere loro di crescere. Anzi, penso che la politica del Parma sia proprio questa ed è lodevole, lo dice anche la scelta stessa dell'allenatore, per cui i risultati del lavoro del Parma si potranno vedere soprattutto nella seconda parte di questa stagione".
Riguardo proprio l'allenatore, come valuta l’avvio di Cuesta e che idea si è fatto della scelta della società?
"Penso che Cherubini lo conosca molto bene, soprattutto nell'esperienza come vice nell'U17 alla Juventus, per cui credo sia una scelta ponderata derivata da una conoscenza e da una conseguente fiducia".
Guardando avanti, quale futuro intravede per il Parma in chiave salvezza nei prossimi mesi?
"Oltre a quello che dicevo precedentemente, sul fatto che le migliori cose credo si vedranno nella seconda parte della stagione, dopo aver messo dentro dell'esperienza, credo che il Parma se la giocherà fino alla fine. Fino ad ora possono parlare i due punti che si sono raccolti nelle prime quattro partite, poi non credo sarà una sofferenza, ma sicuramente una lotta e una battaglia fino alla fine per raggiungere l'obiettivo, che penso possa essere quello della salvezza".
Ora arriva il Torino, il Parma va a caccia dei primi tre punti in campionato. Quanto una vittoria può aiutare la crescita del gruppo?
"Le vittorie aiutano sicuramente tutti i gruppi, sia le squadri forti che medie che piccole. La vittoria è una medicina e un toccasana per tutti, sempre. Sarà sicuramente una partita delicata e non semplice, perché il Torino è discontinuo e anch'esso sta cercando la sua identità per diventare squadra: i granata hanno sia preso grandi imbarcate, sia fatto buone prestazioni. Di certo, la classifica richiede i tre punti al Parma, visto che il Torino ha già un paio di punticini in più. Tre punti che per il morale sarebbero di sicuro importanti".
Secondo lei, su cosa dovrà basarsi il Parma per conquistare la salvezza? Crede che l’attacco possa essere l’arma in più?
"Difficile da dire, penso che tutto si basi sul collettivo. Pellegrino e Cutrone non formano assolutamente una brutta coppia di attaccanti, poi c'è Oristanio, che ho visto più degli altri, dato che giocava qua a casa mia a Venezia l'anno scorso. Nel reparto offensivo ci sono delle più che buone qualità e, chiaramente, per fare punti servono i gol, così come sarà fondamentale limitare quelli subiti. In generale, quindi, direi che il Parma dovrà puntare sul collettivo".
@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE