PL - Larini: "Il Parma è in crescita, Cuesta cerca un'identità. Keita? Penso che sia indispensabile"

22.09.2025 14:48 di  Alice Giampieretti   vedi letture
PL - Larini: "Il Parma è in crescita, Cuesta cerca un'identità. Keita? Penso che sia indispensabile"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo il match di domenica 21 settembre, conclusosi in pareggio a Cremona, il doppio ex Fabrizio Larini è intervenuto in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com, dando il suo personale giudizio su di un Parma che ha mostrato segnali positivi, ma che continua ad avere difficoltà in fase di finalizzazione. Di seguito le sue parole:

Che partita ha visto ieri tra Parma e Cremonese? È più un punto guadagnato o un’occasione persa?
"Ho visto una partita che non ha regalato delle grandi emozioni. Il Parma è ancora in una fase di crescita nel trovare un'identità ben precisa, mentre la Cremonese è partita bene in questo campionato, è stata impostata come una squadra di battaglia per cercare di fare punti e ha un allenatore che è abituato a giocare in un certo modo per salvarsi. Il Parma, invece, cerca qualitativamente qualcosa in più e si è visto, dato che ha cercato maggiormente il gioco. Di certo, penso che il Parma sia superiore come squadra: ha alcuni giocatori di un certo livello che la Cremonese non ha, come, per esempio, Bernabè o anche Circati, che in difesa ha fatto un'ottima partita, come pure Keita. Nonostante questo, visto che il Parma è ancora in fase di rodaggio, credo che il punto sia giusto per la partita di ieri".

Il Parma è stato a lunghi tratti padrone del campo, ma non riesce a pungere. Manca cinismo o la manovra è troppo prevedibile?
"Vero è che il Parma ha avuto una superiorità nel palleggio e nel gioco, però, di fatto, non è che sinceramente abbia poi palleggiato così tanto, né creato delle occasioni particolari, a parte quella di Pellegrino. La Cremonese si è difesa abbastanza bene e, a differenza del Parma che ha molti giocatori giovani, dispone di giocatori più esperti, anche dietro, come possono essere Baschirotto, Pezzella. Sono due squadre che hanno un atteggiamento diverso e, seppur i ragazzi di Cuesta abbiano cercato maggiormente la costruzione del gioco, è importante poi essere concreti. L'allenatore ha anche schierato una formazione più rischiosa e offensiva con Almqvist, un attaccante che ha fatto il quinto in difesa. Non penso che giocando con squadre più importanti possano giocare in questo modo, con questo atteggiamento tattico avuto a Cremona. Hanno provato a vincere, ma, ripeto, il Parma per me è una squadra ancora in crescita".

L’attacco è rimasto ancora a secco, una sola rete in quattro gare. Questo bottino misero rappresenta un campanello d’allarme?
"Ci vuole anche un po' di fortuna, perché il colpo di testa di Pellegrino poteva tranquillamente essere un gol. Lui è molto bravo, in generale, nei colpi di testa: un cetravanti giovane, in crescita, che sicuramente può fare bene e che farà sicuramente dei gol, dato che ha molto senso del gol. Deve avere pazienza e arriveranno sicuramente dei momenti migliori, dove potrà segnare maggiormente. Anche lo stesso Cutrone è un giocatore che lavora molto, si sacrifica tantissimo anche nei rientri, fino ad avere quasi meno lucidità sotto porta, però può fare anche lui la sua parte. Resta il fatto che fare gol in Serie A non è facile. Ci vuole una crescita generale della squadra, trovando una propria sicurezza".

Riguardo proprio la coppia Pellegrino-Cutrone. Come valuta il loro rendimento in queste due gare?
"È una coppia che, secondo me, si integra bene. Pellegrino è più punta centrale, il classico centravanti, mentre Cutrone è un giocatore già più esperto, che sa adattarsi al compagno e varia di più. Poi c'è anche Oristanio, un giocatore che è sempre stato considerato una promessa, perché ha sempre avuto delle ottime qualità tecniche. Bisogna avere ancora la possibilità di vedere se si riesce a farli giocare assieme. Questo perché anche Oristanio è un giocatore che ha qualità e, quando entra, diventa anche un pericolo per gli avversari".

La nota lieta è il primo clean sheet. Quanto ha inciso la prestazione di Keita nella ritrovata solidità difensiva?
"Penso che sia indispensabile per gli equilibri di questa squadra. Sicuramente un giocatore molto importante, che non so come mai avesse giocato così poco contro il Cagliari sinceramente, perché in quella partita si è visto chiaramente che si ha la necessità di un giocatore di quel genere, che sia in grado di fare un certo tipo di filtro davanti alla difesa. Per questo penso che Keita sia un giocatore molto importante e dal quale non si può prescindere. Logicamente anche lui deve migliorare, come gli altri, perché a volte tende a farsi trasportare da qualche leggerezza, che in quel ruolo non si può permettere di avere. In generale, è un giocatore che ha delle grandi qualità per giocare in quel ruolo lì, è molto utile nell'economia della squadra".

Da chi si aspetta invece qualcosa in più?
"Sinceramente penso che abbiano fatto tutti la loro parte, visto e considerato che tutti devono crescere. Certo che da Bernabè, che è il giocatore più qualitativo, ci si aspetta sempre un qualcosa in più. Anche Ndiaye si vede che ha qualità, ma a cui bisogna dare il tempo di crescere. Circati, invece, l'ho visto molto bene. Nel ruolo del centrale nella difesa a tre ha dimostrato di avere molta personalità e di saper guidare la difesa, stando sempre attento. È un giocatore che, di certo, migliorerà ancora e che, dal mio punto di vista, ritengo importante".

Ora arriva la Coppa Italia. Se fosse nei panni di Cuesta, farebbe ampio turnover o confermerebbe i titolari, per dare continuità e cercare fiducia con una vittoria?
"Io penso che la Coppa Italia debba servire per fare una valutazione su altri giocatori della rosa, che magari sono appena arrivati. Si tratta di un'occasione per inserire meglio certi giocatori che sono arrivati da poco e non stanno giocando e potendo far così delle valutazioni anche su di essi. La Coppa Italia deve avere anche questo scopo, soprattutto quando giochi contro formazioni di Serie B, dove, a maggior ragione, deve assumere questa funzionalità".

Dopo queste prime gare, come valuta l’avvio del Parma? Sarà una stagione di sofferenza?
"Per ora, il giudizio su ciò che potrà fare il Parma, rimane un po' in sospeso. Col fatto che ci sono tanti giocatori giovani, bisogna sempre sperare in un processo di crescita. Anche riguardo l'allenatore stesso, resta difficile dare un giudizio dopo poche partite, ma sicuramente anche lui è giovane, arrivato in un campionato dove non ha esperienza, quindi logicamente la crescita deve venire anche da parte sua. Dire quello che potrà fare il Parma in questo campionato è un po' prematuro. Fa ben sperare, perché la politica dei giovani è improntata insitamente sulla crescita e non resta che vedere se questa arriverà sia da parte dei ragazzi che di Cuesta, che riesca ad ambientarsi e comprendere meglio il campionato italiano".

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE