Cuesta: "Con la Fiorentina avremmo potuto gestire meglio, ma godiamoci i tre punti"

31.12.2025 14:45 di  Nicolò Serventi   vedi letture
Cuesta: "Con la Fiorentina avremmo potuto gestire meglio, ma godiamoci i tre punti"
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© foto di Federico De Luca 2025

Carlos Cuesta, allenatore del Parma, ha rilasciato una lunga intervista a Ia Gazzetta di Parma. Tra i vari temi toccati, il tecnico maiorchino si è espresso anche sulla recente vittoria dei suoi contro la Fiorentina oltre che sui suoi inizi da allenatore, già in giovanissima età. Ecco di seguito le sue dichiarazioni:

Quanto ha sofferto, negli ultimi minuti di Parma-Fiorentina? Il Parma aveva in pugno una vittoria importantissima, abbiamo tutti tremato: ma poi sono arrivati tre punti, importantissimi e meritatissimi.
"Di sicuro c'è che negli ultimi minuti la partita non è andata come avremmo voluto: non siamo riusciti ad averla più sotto controllo, a non lasciare spazi alla Fiorentina. Ma è stata anche una conseguenza di tutti quello che i ragazzi avevano fatto prima, di quanto avevano corso e di quanto avevano cercato il secondo gol. Servirà di lezione, per interpretare meglio ogni singolo momento delle partite. Ma gustiamoci le tante cose positive, a
partire dai tre punti, e continuiamo a consolidare il processo di miglioramento e a fare punti".

Una carriera da calciatore molto breve, ha smesso a 18 anni: era così scarso?
"Sicuramente ho pensato che avrei potuto essere più bravo come centrocampista, avrei potuto diventare un discreto giocatore dilettante, ma mi ero messo in testa che il calcio sarebbe dovuto diventare il mio lavoro. E ho cominciato a focalizzarmi sulla carriera di allenatore, perché ho capito subito che quella sarebbe potuta essere la mia strada, perché avrei acquisito competenze, avrei potuto crearmi delle opportunità. È un percorso diverso
da quello canonico, lo so: in genere uno gioca e, quando smette, comincia ad allenare. lo ho seguito da subito l'istinto".

La prima panchina è arrivata quando aveva 15 anni.
"Proprio così, il mio allenatore, che seguiva bambini e ragazzini, mi ha proposto di collaborare. Ho accettato con entusiasmo e grande
convinzione, mettendoci tanto impegno per fare bene. Sentivo già che quello sarebbe stato il mio destino. Giocavo e allenavo, mi sembrava fantastico".

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